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Punto di vista della CIPRA: Le Alpi sono troppo preziose per le Olimpiadi

12/03/2013 / alpMedia
La consultazione popolare del 3 marzo 2013 nei Grigioni ha avuto un esito nettamente contrario ai Giochi olimpici invernali con il 52,7% di no. Una chiara dimostrazione: il gigantismo non è ben accetto nelle Alpi.
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Bocciata: la popolazione dei Grigioni ha votato contro la fiaccola olimpica e tutto il mega lunapark al suo seguito. © Tommkelly / flickr.com
Non c'è spazio per simili megaprogetti, né in senso figurato, né finanziario, né tanto meno ecologico. Il voto contro le Olimpiadi nei Grigioni rafforza lo sviluppo sostenibile in tutto l'arco alpino - e forse anche al di fuori dei suoi confini.
Neppure le sirene della propaganda azionate dai promotori sono riuscite a ottenere qualcosa. Per sostenere questo progetto poi fallito hanno dilapidato cinque milioni di franchi (4,2 milioni di euro), mentre la campagna dell'altro fronte è costata appena 76.000 franchi (63.000 euro).
Il progetto ha ottenuto consensi soprattutto tra coloro che si auguravano di trarne profitto o prestigio: nelle località di svolgimento St. Moritz, Davos e Lenzerheide da un lato, e tra le élite della politica, dell'economia e dello sport dall'altro. Gli altri non si sono lasciati incantare dalle promesse.
Con il rifiuto opposto dalla popolazione dei Grigioni a una candidatura olimpica, la corsa perde uno dei favoriti del CIO (Comitato Olimpico Internazionale). Aumentano così le chance delle altre candidature alpine, Monaco di Baviera e Garmisch-Partenkirchen? Per niente affatto: in Germania il numero di chi è critico nei confronti delle Olimpiadi è in forte crescita in seguito alle discussioni su una nuova candidatura di Monaco. Gli argomenti contrari che hanno convinto gli svizzeri sono validi anche per la Germania, perché le regole e i meccanismi sono gli stessi. I Giochi olimpici invernali non sono un progetto democratico, che farebbe bene alle Alpi e allo sviluppo sostenibile. Essi sono e restano l'espressione dell'atteggiamento di un'élite di pochi profittatori nell'ambito del CIO - finanziati dalla collettività. Finché continuerà la dittatura del CIO, anche con la più buona volontà non si potrà modificare la situazione. Occupiamoci quindi dei bisogni reali e di trovare soluzioni durevoli.
Fonte e ulteriori informazioni: www.olympia-nein.ch/ (de), www.nolympia.de/ (de)