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Una politica dei trasporti da reimpostare

15/11/2012 / alpMedia
La ratifica del Protocollo trasporti da parte dell'Italia è stato motivo di grande soddisfazione, non solo tra le associazioni ambientaliste e tra le voci critiche ai grandi progetti infrastrutturali transalpini. Studi, documenti e programmi sui trasporti nello spazio alpino sono presenti in abbondanza. Ciò che manca realmente è una vera politica dei trasporti.
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Treno merci in Svizzera: le infrastrutture non bastano. Sono necessari strumenti politici di gestione e indirizzo che ne promuovano l'utilizzo. © ponte1112/flickr.com
La discussione in Italia è durata dodici anni. Ora il Parlamento ha ratificato anche l'ultimo Protocollo della Convenzione delle Alpi, quello dedicato ai trasporti. I grandi progetti stradali, come l'autostrada Alemagna da Belluno all'Austria o il collegamento Cuneo-Nizza, sono ormai definitivamente scongiurati. Ma la ratifica del Protocollo rafforza anche la posizione di molti critici della linea merci/alta velocità Torino-Lione, poiché l'Italia si è ora impegnata a sfruttare nel modo migliore i sistemi e le infrastrutture di trasporto esistenti nel territorio alpino, ossia a migliorare e ad ammodernare le linee esistenti.

La Torino-Lione e il tunnel di base del Brennero - grandi opere che somigliano a un "pub irlandese senza birra"
A esprimersi contro i megaprogetti sono anche i numeri. Dal 2005 sono in calo costante le merci trasportate tra Italia e Francia. Mentre per quest'anno i tunnel del Monte Bianco e del Frejus si preannuncia un ulteriore calo di 70.000 veicoli pesanti. Nel 2003 il Governo francese ha ricevuto uno studio, appositamente commissionato, secondo il quale la linea Lione-Torino sarà ininfluente ai fini del trasferimento modale dopo l'entrata in servizio del tunnel di base del Gottardo. Ciononostante, il 3 dicembre François Hollande e Mario Monti intendono approvare un piano finanziario per la Torino-Lione. La nuova variante si concentra sul tunnel di base, senza prendere in considerazione le tratte di accesso. La situazione è analoga per il tunnel di base del Brennero (TBB): il tracciato e il finanziamento delle tratte di accesso sud sono ancora tutti da definire. Un tunnel di base senza tratte di accesso risulta tuttavia - con le parole del coordinatore UE Pat Cox - come un pub irlandese senza birra.

Una politica dei trasporti coordinata per l'intero spazio alpino
"L'attuale politica dei trasporti si occupa solo di stabilire dove dovranno transitare i treni, trascurando invece gli strumenti politici necessari per definire come ottenere effettivamente il trasferimento", osserva Manuel Herrmann dell'Iniziativa delle Alpi. Che la sostenibilità di una politica dei trasporti dipenda dalle condizioni quadro è dimostrato al Brennero: l'abrogazione del divieto settoriale di transito in Tirolo alla fine del 2011 ha provocato un crollo dei transiti sull'autostrada viaggiante del 25% nel primo semestre 2012 rispetto all'anno prima.
Il Protocollo trasporti potrebbe ora essere il fondamento di una politica dei trasporti ambiziosa e coordinata tra l'Italia e gli altri Stati alpini: "Al fine di influire sulla ripartizione modale dei trasporti per mezzo di una migliore considerazione dei costi reali dei differenti vettori, le Parti contraenti convengono di applicare il principio di causalità" si afferma ad esempio nel Protocollo. Provvedimenti mirati e promettenti, come la borsa dei transiti alpini, e alleanze, come quella dei partner del progetto iMonitraf, sono ampiamente disponibili. E poiché la Svizzera, anche senza la ratifica del Protocollo Trasporti, è all'avanguardia nella politica di trasferimento, è ora che alle parole seguano i fatti.

Fonte e ulteriori informazioni: www.tt.com/Tirol/5633042-42 (de), www.kusstatscher.info/?p=1922 (de), www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/06, http://areeweb.polito.it/eventi/TAVSalute/Articoli, www.enviscope.com/News/Thematiques (fr), www.cipra.org/it/alpmedia/prese-di-posizione