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Nuova strategia energetica per la Svizzera

17/10/2012 / alpMedia
Nel 2050 la Svizzera vuole consumare meno energia elettrica di oggi, puntando a un approvvigionamento basato quasi completamente sulle fonti rinnovabili. Questa ambiziosa visione è condensata nel documento "Strategia energetica 2050", che tuttavia presenta alcuni punti deboli.
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Le associazioni ambientaliste sostengono che le misure previste dalla "Strategia energetica 2050" non sono sufficienti a raggiungere in tempo i risultati auspicati, poiché non abbastanza incisive. © CIPRA International
Consumare meno energia elettrica, aumentare l'approvvigionamento da fonti rinnovabili, una riforma fiscale ecologica: a fine settembre il Governo svizzero ha presentato la sua "Strategia energetica 2050". I provvedimenti citati nel disegno di legge puntano a sostituire l'energia nucleare con energie rinnovabili e una maggiore efficienza.
Entro il 2035 gli svizzeri dovranno consumare mediamente il 35% di energia in meno rispetto al 2000. Si punterà a una maggior efficienza energetica, in particolare attraverso una normativa più rigorosa per i nuovi edifici e per le ristrutturazioni. Verrà poi potenziata la produzione di energia idroelettrica e saranno messi a disposizione più incentivi per le energie rinnovabili. Il Consiglio federale ha inoltre incaricato il Ministero delle finanze di elaborare entro l'anno prossimo una riforma fiscale orientata in senso ecologico. "Questa strategia energetica rappresenta una pietra miliare", sostiene il WWF, lamentando tuttavia, insieme alle altre associazioni ambientaliste, la lentezza di attuazione del programma.
Le associazioni ambientaliste richiamano anche l'attenzione sul rischio che l'ambiziosa strategia vada a scapito di leggi attualmente in vigore. Il documento prevede ad esempio che lo sfruttamento delle energie rinnovabili diventi in futuro di interesse nazionale, vale a dire sia almeno equiparato, o di livello superiore, agli interessi di tutela ambientale e paesaggistica. "Le aree protette rappresentano solo pochi punti percentuali del territorio nazionale e non possono essere spostate - a differenza degli impianti per la produzione di energia", sostiene l'associazione BirdLife Svizzera.
La politica, l'economia e la società civile della Svizzera possono presentare osservazioni sulla proposta di legge fino alla fine di gennaio 2013. Successivamente il Parlamento prenderà in esame la proposta.
Fonte e ulteriori informazioni: www.bfe.admin.ch/themen/00526/00527/index, www.tagesschau.sf.tv/Nachrichten/Archiv/2012 (de), www.birdlife.ch/de/content (de), www.wwf.ch/de/aktuell/medien/?1642 (de)