Notizie
Italia: a rischio le risorse per i Parchi nazionali.
27/07/2010
/
alpMedia
La manovra economica del Governo prevede di dimezzare le risorse ordinarie destinate ai Parchi nazionali. Ciò significherebbe la chiusura di alcuni di questi. Venerdì 23 luglio, l'Associazione nazionale dei dipendenti dei parchi assieme alle maggiori organizzazioni ambientaliste e a numerosi cittadini ha protestato a Roma davanti al Ministero dell'Ambiente. Le aree protette sono gli ultimi baluardi nella difesa dell'ambiente, devono essere salvate e la norma che prevede di dimezzare i finanziamenti va modificata.
Le associazioni promotrici hanno richiesto al Ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo di attivarsi, per scongiurare la chiusura dei Parchi e per costruire un'efficace e reale strategia del sistema delle Aree Protette italiane. Se questo non dovesse accadere, il Ministro Prestigiacomo rischia di essere ricordato come il primo ministro della storia costretto a chiudere i Parchi nazionali italiani.
"Tutte le riserve e i parchi nazionali costano oggi, infatti, appena un caffè all'anno per ogni italiano", scrive l'Associazione nazionale del personale delle aree protette in una lettera aperta al Presidente del Consiglio Berlusconi e al suo Ministro dell'Economia e delle Finanze, Tremonti. "Un costo irrisorio quindi, ma che consente di attuare, non senza problemi, fondamentali politiche di conservazione e sviluppo sostenibile nei luoghi di maggior pregio ambientale d'Italia". La manovra economica però rischia di compromettere il funzionamento di enti che già oggi operano con risorse umane e finanziarie molto scarse. I parchi esisterebbero allora solo sulla carta oppure, come ha dichiarato il Ministro stesso, si sarebbe costretti a chiuderne la metà per consentire agli altri di sopravvivere. Oltre al ridimensionamento di molti Parchi nazionali e a ripercussioni sulla tutela della natura e nella gestione del territorio, questo provvedimento della manovra economica avrebbe conseguenze negative anche nel settore del turismo.
E tutto ciò avviene nel 2010, l'anno internazionale della biodiversità. Alla fine di maggio è stata presentata la Strategia Nazionale per la Biodiversità che definisce le aree protette "strumenti fondamentali e irrinunciabili per le strategie di conservazione della biodiversità e del mantenimento dei processi ecologici del pianeta", e che riconosce quindi la necessità di rafforzare il loro ruolo.
Fonti: www.associazione394.it/?page, www.parks.it/
"Tutte le riserve e i parchi nazionali costano oggi, infatti, appena un caffè all'anno per ogni italiano", scrive l'Associazione nazionale del personale delle aree protette in una lettera aperta al Presidente del Consiglio Berlusconi e al suo Ministro dell'Economia e delle Finanze, Tremonti. "Un costo irrisorio quindi, ma che consente di attuare, non senza problemi, fondamentali politiche di conservazione e sviluppo sostenibile nei luoghi di maggior pregio ambientale d'Italia". La manovra economica però rischia di compromettere il funzionamento di enti che già oggi operano con risorse umane e finanziarie molto scarse. I parchi esisterebbero allora solo sulla carta oppure, come ha dichiarato il Ministro stesso, si sarebbe costretti a chiuderne la metà per consentire agli altri di sopravvivere. Oltre al ridimensionamento di molti Parchi nazionali e a ripercussioni sulla tutela della natura e nella gestione del territorio, questo provvedimento della manovra economica avrebbe conseguenze negative anche nel settore del turismo.
E tutto ciò avviene nel 2010, l'anno internazionale della biodiversità. Alla fine di maggio è stata presentata la Strategia Nazionale per la Biodiversità che definisce le aree protette "strumenti fondamentali e irrinunciabili per le strategie di conservazione della biodiversità e del mantenimento dei processi ecologici del pianeta", e che riconosce quindi la necessità di rafforzare il loro ruolo.
Fonti: www.associazione394.it/?page, www.parks.it/