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Il modello della crescita ha fatto il suo tempo

08/07/2010
Convegno annuale 2009 “Crescere a ogni costo?”, Gamprin/FL. Andreas Götz, direttore della CIPRA Internazionale, parla delle opportunità di un’economia in decrescita.
Andreas Götz
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Andreas Götz
La CIPRA esige idee per raggiungere appagamento, sussistenza e felicità. Cosa significa questo per le Alpi?
Andreas Götz: L’usuale ricetta per un benessere da ­raggiungere attraverso la crescita economica ha raggiunto i suoi limiti. La ­natura stessa ci insegna che non si può crescere all’infinito e per l’economia è lo stesso, perché anch’essa vive di risorse naturali che sono appunto limitate. In quanto ecosistemi sensibili le Alpi sono particolarmente colpite dalle trasformazioni ecologiche, con gravi conseguenze per la loro economia e per la vita sociale e culturale.

La CIPRA vede le Alpi nella duplice veste di profittatrici e vittime della crescita. Quali correzioni occorrono?
La nostra economia si basa quasi interamente sul petrolio, di cui però in futuro ce ne sarà meno, in quanto i livelli annui di estrazione raggiungeranno il picco tra pochi anni. La crisi economica e finanziaria aumenta l’urgenza di un pensiero e di un agire nuovi. Un ritorno sulla vecchia strada e la semplice pretesa di una quantità maggiore di quanto si è avuto prima non ha futuro, sul piano sia economico che ecologico. Apportare delle correzioni al presente modello di crescita non basta. Occorre un profondo cambio di orientamento; nei paesi industrializzati occidentali è assolutamente necessario un abbandono controllato della strategia della crescita. Le Alpi devono dare il loro contributo.

Durante il convegno annuale tenutosi a Gamprin/FL, la CIPRA ha formulato dieci tesi in proposito. Cosa spera di ottenere?
L’elenco di tesi vuole sensibilizzare le persone sui temi della crescita, sulla limitatezza delle risorse e sui possibili scenari di decrescita. Il testo vuole indicare campi d’intervento possibili per le Alpi, come la politica climatica, i circuiti economici regionali, la pianificazione territoriale o la mobilità e intende vedere i limiti della crescita anche come un’opportunità. Il concetto di decrescita non è più tanto estraneo alla scienza e all’economia, ma lo è per la politica. La CIPRA invita ad affrontare attivamente il processo di decrescita. Il convegno annuale ha dimostrato che non esistono ricette semplici, ma tante possibilità di salvaguardare o addirittura migliorare la qualità della vita nelle Alpi, anche nel momento in cui ci si orientasse verso una decrescita.

Qual è il ruolo della CIPRA in questo contesto?
La CIPRA non ha timore di affrontare anche temi delicati. Il suo compito consiste nell’elaborare le nozioni acquisite grazie alla scienza e alla ricerca e nel renderle disponibili al vasto pubblico. Nel fare questo, contribuiamo in modo essenziale al processo decisionale e aiutiamo a preparare il terreno, affinché anche tra 50 anni valga ancora la pena vivere nelle Alpi.
Fonte: Relazione annuale 2009 CIPRA Internazionale
www.cipra.org/it/CIPRA/cipra-internazionale
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