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Posti di lavoro, valorizzazione delle risorse locali e vantaggi per il clima - Ristrutturazione termica del parco stabili

09/12/2008 / Felix Hahn
Si risparmia più energia con opere di risanamento termico intelligente apportate a vecchi edifici che continuando a costruire nuovi edifici. Per difendere il clima, occorre quindi aumentare la percentuale delle ristrutturazioni. Come effetto per così dire collaterale si otterranno nuovi impulsi per l'economia locale.
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Per effettuare buone ristrutturazioni occorre personale specializzato. Ogni miliardo di euro investito nel patrimonio edilizio garantisce o crea circa 25.000 posti di lavoro. © CIPRA International
Nell'Europa centrale, il fabbisogno medio di riscaldamento degli edifici supera i 200 chilowattora per metro quadro all'anno. Un edificio, che ha una durata di cento e più anni, presenta dunque un enorme potenziale di risparmio: con una ristrutturazione, il consumo di energia si può ridurre in modo relativamente facile dal 50 sino all'80 percento e tutta una serie di cosiddette ristrutturazioni a fattore 10 dimostra come si possa ridurre addirittura del 90 percento il consumo di energia per il riscaldamento. Troppo spesso infatti le pareti esterne, i tetti, le finestre o gli impianti di riscaldamento si rinnovano solo quando rischiano la rovina oppure quando si inasprisce la situazione legale.

Spese di riscaldamento in ribasso, comfort abitativo e valore dell'immobile in rialzo
La Direttiva UE relativa all'efficienza energetica esige che l'efficienza energetica degli edifici sia documentata con un'apposita certificazione. Si vuole così introdurre una maggiore trasparenza sul mercato immobiliare, consentendo agli affittuari o agli acquirenti di appartamenti, uffici, ecc. di sapere rapidamente a quanto ammonteranno approssimativamente le spese di riscaldamento. Con l'aumento dei prezzi dell'energia, gli edifici termicamente inadeguati diventeranno semplicemente inaccessibili per un numero sempre maggiore di persone. Ma il risanamento non comporta solo un calo netto delle spese per l'affittuario, ma anche un aumento del valore dell'immobile per il proprietario. Proprio dove sono comunque previste delle ristrutturazioni sono quasi sempre economicamente convenienti misure di incremento dell'efficienza energetica. Ciò anche nel caso di vecchi edifici quasi privi di coibentazione, come quelli costruiti tra la Seconda Guerra Mondiale e la fine degli anni 70. La scarsa coibentazione, il riscaldamento e la produzione di acqua calda inefficienti possono altrimenti far balzare le spese a livelli astronomici. Molti provvedimenti di risanamento infine non solo fanno risparmiare energia e denaro, ma migliorano anche il comfort abitativo.

Risparmi da grande città
Circa due terzi dell'effetto serra causato dall'uomo sono attribuibili alle emissioni di CO2. Se, nei prossimi 5 anni, si procedesse a ristrutturare il 4 percento all'anno di queste abitazioni con opere di risanamento intelligenti dal punto di vista energetico, passando all'uso di energie rinnovabili come il legno, nel 2013 si potrebbero già risparmiare circa 6,5 milioni di tonnellate di CO2, pari approssimativamente alle emissioni prodotte in un anno da una città come Torino.
Purtroppo invece oggi il tasso annuo di ristrutturazioni si aggira intorno all'1 %. Aumentarlo, sfruttando nel contempo coerentemente le possibilità disponibili nel campo dei risanamenti energetici, sarebbe uno dei metodi più efficaci per porre un freno ai cambiamenti climatici.

Medicina per l'economia
Molti Stati assegnano una priorità elevata alle ristrutturazioni termiche dei vecchi edifici nei loro programmi di difesa del clima e non solo per l'enorme potenziale di risparmio di CO2. Secondo il governo federale tedesco infatti, ogni miliardo di euro investito nel patrimonio immobiliare garantisce o crea circa 25.000 posti di lavoro. In Germania, sfruttando il fabbisogno stimato d'investimento di 30/40 miliardi di euro per un periodo di tempo più lungo, si potrebbero creare e garantire ogni anno decine di migliaia di posti di lavoro; tra l'altro la ristrutturazione degli edifici rappresenta un programma di crescita particolarmente sostenibile, per le piccole e medie imprese artigianali.
Se grazie alle ristrutturazioni, cala massicciamente il fabbisogno di gasolio e metano, ogni anno resterà nei paesi alpini un numero imprecisato di miliardi di euro che oggi invece finisce negli stati petroliferi del Medio Oriente o in
Russia.