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Il turismo è futuro

12/07/2007 / Dieter Popp
Malgrado le guerre e la paura del terrorismo, il turismo resta uno dei principali mercati del futuro, radicato al vertice dei settori economici, grazie a una crescita costante. Il turismo di domani, tuttavia, non si può più paragonare al turismo del passato.
Therme Vals
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La sensazione di benessere è un criterio centrale nella scelta del luogo di vacanza. © Therme Vals
Il turismo della "villeggiatura" o dei "viaggi" ancora racchiuso in chiare nicchie inespugnabili non è il turismo del futuro. È già iniziata una trasformazione radicale che comprende tutte le regioni e i settori. Sono altrettanto richiesti i pacchetti personalizzati, il weekend alle terme o il periodo sabbatico.

Nuovi mercati del desiderio
Matthias Horx, del Zukunftsinstitut di Kelkheim (istituto che studia le tendenze future), ha richiamato di recente l'attenzione sui mercati del desiderio del "turismo 2020". Occorre riconoscere queste nuove sfide a livello mondiale e percepire le trasformazioni in atto nell'economia delle esigenze dei clienti.
Turiste e turisti del futuro continueranno a viaggiare, a prescindere dall'andamento globale dell'economia, come hanno chiaramente dimostrato gli sviluppi degli ultimi anni. Il settore turistico tenderà verso le vacanze create su misura ma anche verso il massimo del comfort e del servizio. Il viaggio organizzato su misura prevede infatti comfort, piacere e la delega di tutte le attività quotidiane agli operatori turistici. L'obiettivo dichiarato della vacanza è quindi il risparmio di tempo, per potersi dedicare a quelle occupazioni che ci si è preposti per le ferie.
Nel contempo, un numero crescente di turisti che trascorrono le ferie in hotel si aspetta il massimo di individualità, autenticità e servizio personalizzato. Chi vuole un comfort elevato esige anche dettagli accurati, per quanto riguarda l'arredamento delle stanze, la cortesia del personale o lo stile del cuoco, con un'impronta di autenticità.

Benessere e gite
Se prima gli status symbol in fatto di viaggi erano la distanza, la meta esotica o l'esclusività dei luoghi di soggiorno, ora la tendenza va più verso il benessere e gite brevi più frequenti. Questi fattori evidenziano ciò che si può evincere anche dalle statistiche, cioè che i lunghi viaggi non sono più il megatrend assoluto.
La maggiore personalizzazione richiederà anche una consulenza più qualificata. Crescerà la pressione sulle agenzie di viaggio a causa del numero crescente di prenotazioni on line e, contemporaneamente, saranno richieste ampie consulenze turistiche e per il tempo libero. Soprattutto la tendenza a privilegiare i viaggi brevi rende interessanti anche le gite nei dintorni, purché garantiscano il benessere desiderato. Quindi, le agenzia di viaggi potrebbero trasformarsi in centri di consulenza per il tempo libero e le vacanze.
Così come gli odierni automobile club si trasformano in consulenti sulla mobilità, anche nel campo delle agenzie di viaggio si noterà un cambiamento che comporterà una profonda modifica dei servizi e dell'offerta.

Megatrend: globalizzazione e regionalizzazione
I megatrend all'interno delle categorie sono i motori delle trasformazioni sociali ed economiche. Se non si vuole essere tratti in inganno dalle mode di breve durata, dai must del momento, bisogna conoscere bene i megatrend, poiché non sono ancorati a cicli brevi, come i trend di consumo o di settore, ma hanno attitudine al lungo termine. I megatrend comprendono generalmente periodi fino a 30 anni, sono di rilevanza globale, percepibili non solo nella propria regione, ma su tutto il continente, e non si fanno influenzare da passi indietro di breve durata.
Fanno parte di questi importanti trend a livello centrale, oltre alla globalizzazione anche la glocalizzazione, cioè quegli approcci alla regionalizzazione che, affiancati alla crescente globalizzazione, acquistano sempre maggiore importanza, nonché i valori a essi associati nella società e nell'economia. Non si tratta di concetti contraddittori, bensì di poli complementari che già oggi esercitano effetti visibili anche sulla domanda turistica. Possiamo, infatti, prenotare le nostre vacanze in qualsiasi luogo del mondo, ma torneremo sempre verso mete con quel valore aggiunto di benessere di cui parlavamo prima, che non deve essere necessariamente sempre associato alle grandi distanze.

Cocooning e down aging
Rientrano nei megatrend anche la tendenza all'individualismo e il cosiddetto cocooning, cioè il ritrarsi nella sfera privata, la riscoperta della cerchia di amici, il piacere di invitare tra le proprie quattro mura domestiche anziché uscire a cena oppure l'allontanamento dal classico viaggio organizzato. Contemporaneamente viviamo in una società sempre più vecchia, in cui però l'invecchiamento convive con un sentire e un comportamento giovanili.
Questo cosiddetto "down aging" ha naturalmente forti conseguenze sul turismo e sulle sue offerte. La domanda turistica proviene proprio da questo gruppo sociale sempre più nutrito che ha una grossa esperienza di viaggi e, seguendo i trend del momento, chiede viaggi più brevi con contenuti più spirituali. "Il selfness sostituisce il wellness" ha profetizzato il futurologo Horx, intendendo non solo la domanda di quiete monacale, ma complessivamente l'aumento della domanda turistica di pace, raccoglimento e riflessione, di amore per la natura e la cultura. In questo campo, si è aperto un mercato completamente nuovo che offre enormi prospettive anche per i più esigenti.
Naturalmente rientrano nei megatrend anche le domande di salute, di turismo sportivo e di vacanze a contatto con la natura, direttamente collegate al fenomeno del down aging.

Meta del viaggio: via dalla quotidianità
I megatrend sono integrati, infine, da temi omnicomprensivi, quali "apprendere nuove cose" oppure "economia del sapere" e la crescente importanza degli elementi femminili nella società, nell'economia e nella politica. Tutto ciò influisce già oggi sulle offerte in campo turistico e sulla domanda che emerge da questi elementi. I megatrend tenderanno a rafforzarsi nettamente.
In futuro, i turisti si muoveranno con molta più naturalezza in continenti stranieri, in altre culture o aree linguistiche, ma questo tipo di viaggi ormai non è più uno status symbol, poiché la richiesta di qualità sempre maggiore nella quotidianità lavorativa fa nascere piuttosto l'esigenza di una fuga dalla routine, quindi di viaggi più brevi, in luoghi dove ci si possa sentire a proprio agio e che possano coniugare queste aspettative con costi minori.
Una costante dei requisiti che le persone pongono alle ferie si dimostra essere proprio questo desiderio di contrasto rispetto alla vita quotidiana. Non deve quindi stupire che le sfide fisiche, l'azione in tutte le forme immaginabili e le offerte di vacanze-benessere corrispondano proprio a queste idee, in quanto così fondamentalmente differenti dal mondo lavorativo attuale come è vissuto o percepito. Forse, poco è cambiato rispetto al passato, ma oggi le persone dispongono di tempi completamente diversi per soddisfare i loro desideri e la ricerca di una fuga dalla quotidianità è profondamente cambiata a causa dei nuovi stili di vita.

Ampie attese qualitative a tutti i livelli
Nel turismo del futuro, acquisteranno sempre più importanza valori immateriali che si credevano perduti, come l'autenticità, la regionalità e ampie attese qualitative a tutti i livelli (slow life) che già oggi si percepiscono come tendenze. Mentre questo cambio di mentalità nello stile di vita degli Stati Uniti ha già colpito un terzo della popolazione, in Europa parti nettamente più grandi di popolazione percorreranno in futuro questo cammino. Questo sviluppo sta attualmente modificando in modo persistente il mercato turistico.

Il Zukunftsinstitut di Kelkheim ha individuato per il turismo cinque trend principali:
o salute e benessere
o viaggi d'avventura personalizzati
o offerte base di valore, ma economiche
o pacchetti personalizzati (componenti)
o offerte sociali e creative per nuovi contatti e ispirazioni.

Alpi: dall'inverno all'estate
Le nozioni tratte dalla ricerca sul futuro del turismo nelle Alpi evidenziano che, "grazie" ai cambiamenti climatici, le vacanze estive ci guadagnano a scapito delle vacanze invernali e che le strutture di soggiorno cambiano, poiché gli sciatori classici sono estremamente dipendenti dalla certezza della neve e desiderano un "paesaggio invernale".
Pur con tutti gli effetti negativi dei cambiamenti climatici globali, per le Alpi i trend futuri descritti offrono prospettive assolutamente interessanti. Le Alpi traggono un enorme vantaggio dal fatto che, per queste tendenze, ormai da anni si provino offerte innovative. Tra queste possiamo citare le campagne LandGastWirt (PaeseOspiteAlbergatore), iniziate alla fine degli anni 80, che oggi sono pienamente conformi al trend di autenticità e regionalità ampiamente diffuso.
Nelle Alpi, molti prodotti già esistenti si possono sviluppare in modo interessante e orientato alla domanda nella direzione di temi del gusto, come ad esempio il Mostviertel in Austria con la sua strada del mosto, di offerte in cui il gusto è abbinato alla cultura, come i corsi di cucina e degustazione di formaggi nelle regioni adibite a pascolo oppure i frequentatissimi viaggi abbinati a corsi di lingue o di cucina o i viaggi fitness, ad esempio con uno chef della regione e con fitness e studio delle lingue.

Vacanze spirituali anche nelle Alpi
Anche il crescente interesse per le forme di vacanza spirituali, i cui elementi principali sono la riflessione, il raccoglimento e la quiete, avranno grandi prospettive nelle Alpi. "Selfness anziché wellness" vale anche per le Alpi: la preziosa arte culinaria regionale, il benessere, la salute, la prevenzione, il fitness o l'autocoscienza offrono chance per nuovi prodotti turistici.
Anche i viaggi di formazione e aggiornamento, infine, rientrano tra le possibili offerte future per le Alpi. Le vacanze studio per genitori e figli o i safari di architettura appartengono ad esempio a questo segmento in crescita, per il quale esistono già offerte interessanti, anche nell'arco alpino.
Dagli esempi citati emerge che, oltre agli sport invernali dipendenti dalla neve o alle classiche vacanze estive in montagna, già oggi vi è una serie di interessanti alternative che si possono ampliare e nulla hanno a che fare con i poco redditizi prodotti di nicchia. Nelle Alpi, il turismo ha davanti a sé un futuro radioso, purché continui a indirizzare coerentemente la propria offerta verso le chiare tendenze di una cultura creativa della vita che il movimento ecologico e la CIPRA pronosticano da oltre 20 anni.

Dieter Popp, Futour, Monaco di Baviera/D