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Minacciata la biodiversità delle Alpi

06/06/2007 / alpMedia
La politica agraria deve orientarsi maggiormente all'ecologia per conservare la biodiversità nelle Alpi. Le aree montane continuano ad essere tra le regioni della Svizzera più ricche di biodiversità, ma la varietà delle specie e la qualità del paesaggio continuano a diminuire.
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Più dell'85% delle aree ecologicamente pregiate sono situate in montagna. © www.photocase.de
Ciò risulta dalle ricerche condotte dal gruppo di ricercatrici e ricercatori guidati dai botanici Jürg Stöcklin e Markus Fischer per il Programma nazionale di ricerca "Paesaggi e habitat delle Alpi". Sulla base di quattro casi studio essi mettono in evidenza le conseguenze negative dell'agricoltura intensiva. I contadini di montagna hanno aumentato la frequenza dei tagli, utilizzano più fertilizzanti artificiali e allevano razze bovine più esigenti: per questi motivi il paesaggio e la vegetazione subiscono una profonda trasformazione.
Nel rapporto di sintesi conclusivo "Utilizzo del suolo e biodiversità nelle Alpi: fatti, prospettive, raccomandazioni" le ricercatrici e i ricercatori criticano le attuali sovvenzioni all'agricoltura e suggeriscono quali misure di politica agraria sarebbero più adatte per migliorare la biodiversità alpina. Essi sostengono che dovrebbe essere eliminata la maggior parte dei pagamenti diretti e delle sovvenzioni orientate alla produzione. I mezzi finanziari così ottenuti dovrebbero invece essere impiegati per pagamenti diretti a sostegno di prestazioni ecologiche definite con precisione.
Fonte e info: www.nfp48.ch (de/en/fr), www.nzz.ch/2007/05/29/il/newzzF2A4XF5E-12 (de)