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Meno precipitazioni nevose sono la causa dello scioglimento dei ghiacciai

16/06/2005 / alpMedia
Oltre al riscaldamento del clima, anche le ridotte precipitazioni invernali hanno contribuito allo scioglimento dei ghiacciai verificatosi negli ultimi 150 anni. Questo è il risultato di uno studio condotto da ricercatori del laboratorio di glaciologia e geofisica di Grenoble/F e del Politecnico federale di Zurigo/CH che è stata pubblicata sulle "Geophysical Research Letters".
Nella piccola era glaciale dal 1550 al 1850 i ghiacciai nelle Alpi erano sensibilmente avanzati, per poi ritirarsi rapidamente. In particolare la forte crescita tra il 1760 e il 1830 aveva finora lasciato perplessi, poiché le temperature medie estive del periodo risultano superiori a quelle del XX secolo. La ricerca dimostra ora che il motivo dell'aumento dei ghiacciai consiste nelle precipitazioni invernali, che nel corso del XIX secolo sono diminuite di un quarto.
Per il loro lavoro i ricercatori hanno consultato diverse fonti di dati. I dati più antichi sono quelli relativi al ghiacciaio del Clariden, che viene studiato dettagliatamente dal 1914. Essi hanno inoltre valutato la vecchie cartine, che indicano l'ampiezza del ghiacciaio nei diversi periodi. La sintesi della ricerca è: affinché i ghiacciai delle Alpi si stabilizzino alle attuali dimensioni, nonostante un aumento della temperatura di un grado Celsius, le precipitazioni dovrebbero aumentare di 300-400 mm all'anno.
Bibliografia: Vincent, C. et al. "Solving the paradox of the end of the Little Ice Age in the Alps" in "Geophysical Research Letters", Vol. 32, n. 9, 2005

Una precisazione da parte di Martin Funk, uno degli autori dello studio (28.06.2005):
"Nella nostra ricerca abbiamo constatato che in particolare nel periodo dal 1830 al 1900 una diminuzione delle precipitazioni invernali contribuì in misura rilevante all'arretramento dei ghiacciai. Questa correlazione non vale tuttavia per il XX secolo. In realtà le precipitazioni medie del periodo invernale nelle Alpi Occidentali aumentano a partire dal 1900, cosa che avrebbe dovuto portare ad un'avanzata dei ghiacciai. L'arretramento osservato nel corso del XX secolo è perciò in buona parte riconducibile all'aumento delle temperature estive".