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Buio e spiragli di luce per la Convenzione delle Alpi

04/05/2005 / alpMedia
Il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi va incontro all'insolvibilità, se l'Italia non invia i contributi dovuti.
Il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi va incontro all'insolvibilità, se l'Italia non invia i contributi dovuti. Al tempo stesso la Francia si trova di fronte alla ratifica di tutti i protocolli della Convenzione delle Alpi.
In occasione dell'ultima riunione degli alti funzionari del Comitato permanente della Conferenza delle Alpi si è appreso che in Francia, già il 12 maggio prossimo, anche il Senato deve decretare la ratifica dei protocolli della Convenzione delle Alpi ancora mancanti. L'Assemblea Nazionale ha dato il via libera già in precedenza. Dopo di che la maggioranza delle parti contraenti avrà ratificato tutti i protocolli esistenti.
Si è anche detto che a partire dal luglio prossimo il Segretariato Permanente sarà insolvente, se l'Italia non si deciderà ad inviare i suoi contributi alla Convenzione. L'Italia, per via delle sue estese superfici e della fetta di popolazione nell'area delle Alpi, è con l'Austria uno degli stati che versano il contributo maggiore per le spese della Convenzione. L'Italia giustifica i mancati pagamenti sostenendo che il finanziamento dovrebbe essere garantito da una legge, che attualmente è ancora discussa in parlamento. Questa versione viene messa in dubbio da chi conosce la situazione. Si tratta piuttosto di ordini del giorno tenuti nascosti, della figura del Segretario generale e della situazione nella sede operativa distaccata del Segretariato della Convenzione delle Alpi di Bolzano/I.
Ora le delegazioni degli Stati alpini e dell'UE hanno deciso che la carica di Segretario generale venga ancora una volta ridefinita. L'elezione avrà luogo alla Conferenza ministeriale del novembre 2006. La sede operativa distaccata di Bolzano deve essere gestita da due persone retribuite dall'Italia. Inoltre un membro del personale del Segretariato Permanente deve essere competente per la sede operativa distaccata e anche il suo posto di lavoro deve trovarsi a Bolzano, mentre la sede centrale del Segretariato Permanente è ad Innsbruck/A. Questa soluzione dovrebbe avere conseguenze positive sulla disponibilità a pagare dell'Italia.
Fonte: CIPRA-International