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Abitare e lavorare nelle Alpi

27/11/2017
Image caption:
Chur/CH © Heinz Heiss

Quali sono le sfide, le prospettive e le potenzialità delle aree periferiche?

Da una parte città floride e prosperose, dall’altra, paesi di montagna che si spopolano. Raramente la realtà assume tratti così netti e univoci. Tuttavia le regioni periferiche fanno spesso registrare tassi di crescita inferiori – se non addirittura negativi – rispetto alle aree che assumono la funzione di centri. Ma la crescita non è un parametro di qualità della vita.

Molte persone riscoprono i pregi della vita in campagna. Disponibilità di case inutilizzate, prezzi dei terreni più vantaggiosi, vicinanza alla natura e una struttura sociale articolata su piccola scala offrono spazio per il dispiegarsi di nuove idee e stili di vita. Il “rinascimento rurale” è un piccolo contributo per portare nuova vita in paesi montani che si stanno svuotando. Con apertura mentale e disponibilità a prendersi dei rischi, i nuovi arrivati e i residenti plasmano insieme il loro spazio vitale. Perché in fin dei conti sono sempre le persone, con le loro capacità e le loro competenze, i fattori determinanti per uno sviluppo regionale e dei villaggi – tenendo conto di alcuni aspetti.

Usare ció che esiste– creare cose nuove

Per contrastare l’invecchiamento della popolazione nelle aree rurali servono sia lavori e modelli di lavoro diversificati corrispondenti agli attuali bisogni e orientamenti formativi dei giovani, sia infrastrutture per soddisfare le esigenze quotidiane. Modelli innovativi per soddisfare i bisogni primari nelle aree periferiche sono stati ad esempio sviluppati dall’organizzazione francese Adrets con le “Maisons de services au public”, che riuniscono svariati servizi di tipo commerciale e non commerciale in un’unica struttura.

Un altro fattore di successo consiste nel prendere in considerazione le risorse naturali disponibili e valorizzarle, senza sfruttarle eccessivamente. Per trattenere il valore aggiunto nella regione occorre la cooperazione di diversi soggetti al di là di confini settoriali, amministrativi e tra organizzazioni. Un accordo tra le associazioni turistiche e quelle degli agricoltori consentirebbe a questi ultimi, ad esempio, non solo di vendere i loro prodotti nella regione, ma questi diventerebbero anche ambasciatori per la regione.

Condividere la responsabilità

Il fatto che un’iniziativa si riveli fruttuosa dipende spesso da un’elevata propensione a rischiare e mettersi in gioco da parte di persone di buona volontà. A lungo termine un progetto ha successo solo se può poggiare su molte spalle, si istituzionalizza e viene gestito in modo professionale. Incoraggiamento e sostegno possono arrivare dall’interno così come dall’esterno, e allo stesso modo è necessario un supporto finanziario dall’interno e dall’esterno. La presenza di sostenitori strettamente interconnessi in città, in pianura e nella politica nazionale costituisce il presupposto per uno sviluppo sostenibile dei villaggi nelle aree periferiche.

Successi tangibili motivano le persone a tener duro. Anche piccoli progetti, realizzabili in tempi brevi, sono importanti contributi: a Valendas, in Svizzera, il recupero di un forno tradizionale per il pane dimostra, ad esempio, che iniziative positive sono possibili – e grazie ad esso gli abitanti del villaggio si riuniscono per cuocere insieme il pane.

 

Fonti ed ulteriori informazioni:

Presentazione interattiva

Informazioni supplementari