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Comunicato stampa

Noi chiediamo: Alpi libere dalle Olimpiadi!

17/03/2014
Dopo la festa arriva la disillusione postolimpica: a Sochi si fa la conta dei danni e dei costi conseguenti. Saranno ingenti, come in tutte le località in cui si sono disputate le Olimpiadi invernali. In una lettera aperta la CIPRA esorta il presidente del CIO Thomas Bach ad avviare una profonda riforma del CIO. Non si devono più organizzare e svolgere Giochi olimpici invernali nella forma attuale, ribadisce in una presa di posizione la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi.
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Il CIO deve essere riformato affinch' i Giochi Olimpici invernali possano diventare sostenibili. © miss604 / flickr
I Giochi olimpici invernali 2014 di Sochi sono ormai acqua passata. Ma i conti del postolimpico non si sono ancora chiusi. Grandi infrastrutture e devastazioni ambientali segneranno a lungo la regione attorno a Sochi. I Giochi si dimostreranno non sostenibili per la popolazione e la natura. Così come nelle altre località che hanno ospitato le passate edizioni dei Giochi invernali, nelle Alpi e altrove, le conseguenze si faranno sentire – e vedere – per decenni.

Il presidente della CIPRA Dominik Siegrist chiede che il CIO si attenga alle regole oggi consuete per le organizzazioni internazionali: compliance e sostenibilità.
Nel suo discorso di apertura a Sochi e in alcune interviste il presidente del CIO Thomas Bach ha esortato a “spolicitizzare” i Giochi. I politici non dovrebbero “disputare i loro conflitti politici a spese degli sportivi” ha dichiarato. Evidentemente, non trova invece nulla da eccepire se la Russia conduce le sue campagne di propaganda sulle spalle degli atleti – e con l’arresto arbitrario di ambientalisti non si cura minimamente dei principi dello stato di diritto e dei diritti umani.

Uniti per l’obiettivo di “Alpi libere da Olimpiadi”

La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi CIPRA, che come organizzazione federale rappresenta più di un centinaio di associazioni e istituzioni nelle Alpi, chiede in una risoluzione che nelle Alpi – ma anche altrove – non venga più programmato lo svolgimento di Giochi olimpici invernali nella forma attuale. Le esperienze dell’ultimo decennio dimostrano che le montagne non sono adatte a ospitare questi mega eventi, dannosi per l’ambiente e dalle conseguenze rovinose per la società. Le consultazioni popolari svolte nei Grigioni e Monaco di Baviera mettono in evidenza che ampi strati della popolazione non sono più disponibili ad accettare passivamente le conseguenze negative delle Olimpiadi invernali. Le Alpi devono restare libere da Olimpiadi, come è stato negli ultimi anni e sarà anche nei prossimi.

È necessario un riorientamento del CIO

In una lettera aperta la CIPRA esorta il presidente del CIO Thomas Bach ad avviare una profonda riforma del CIO e dei regolamenti per la programmazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici invernali. In particolare, è necessario il ritorno a una dimensione adeguata alle località ospitanti e una procedura di selezione trasparente, che si orienti a quanto i funzionari chiedono a tutti coloro che praticano sport: il rispetto delle regole. I Giochi olimpici invernali devono tornare a essere giochi dei giovani e un simbolo di pace e libertà nel mondo. Devono essere organizzati e si devono svolgere in modo trasparente e osservando una piena compatibilità sociale e ambientale. A Thomas Bach spetta ora la responsabilità di misurarsi con la sfida di riformare il CIO.

La lettera aperta a Thomas Bach, la presa di posizione “Alpi libere da Olimpiadi!” e altre informazioni sono reperibili su www.cipra.org/it/dossiers/giochi-olimpici-invernali.

Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Dominik Siegrist, presidente CIPRA Internazionale +41 79 673 43 30, eMail
Claire Simon, direttrice CIPRA Internazionale +43 699 150 663 30
CIPRA Internazionale, +423 237 53 53, eMail

 

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Comunicato stampa, 27.02.2014 Comunicato stampa, 27.02.2014
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