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Un voto a favore del trasporto su gomma anziché della sostenibilità

21/03/2022 / Kaspar Schuler, CIPRA Internazionale
A metà febbraio il Parlamento europeo ha approvato la direttiva Eurovignette. Il nuovo regolamento sui pedaggi per il trasporto dei mezzi pesanti promuove in modo unilaterale l’idrogeno e i motori elettrici, il che comporta un enorme svantaggio per il trasporto merci su rotaia.
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Con la sua decisione, l’UE ha perso un’occasione per creare condizioni eque tra strada e ferrovia. (c) Iwona Castiello / unsplash

Nel Parlamento europeo si sono tuttavia sollevate voci critiche che hanno espresso perplessità e preoccupazione. La rappresentante del Partito Popolare Europeo, Barbara Thaler del Tirolo/A, ha sottolineato l’importanza dell’atto legislativo: “La direttiva Eurovignette è il primo testo legislativo che avrà un ruolo essenziale nel Green Deal. Approvare questo testo, significa dire a tutti in Europa che il Parlamento non sta facendo tutto il possibile per trasferire il trasporto merci dalle strade alla ferrovia”.

Anna Deparnay, dei Verdi tedeschi, ha richiamato l’attenzione sull’annacquamento e sulle scappatoie del testo di legge: “Con questa riforma viene sconsideratamente sprecata la grande opportunità di introdurre un pedaggio stradale a livello europeo, che sarebbe socialmente equo e allo stesso tempo positivo per l’ambiente. È vero che la riforma affronta diverse questioni, tuttavia è costellata di eccezioni e scappatoie. La ferrovia continuerà ad essere soggetta ad un pedaggio obbligatorio, mentre su strada il pedaggio resterà facoltativo”.

Herbert Dorfmann, rappresentante del Partito Popolare Sudtirolese/Südtiroler Volkspartei, ha illustrato la problematica paragonando l’asse del Brennero e quello del Gottardo. Dei 2,5 milioni di camion che attraversano il Brennero ogni anno, “circa un quarto sceglie questo percorso solo perché qui il pedaggio costa meno, anche se il percorso attraverso la Svizzera sarebbe più breve di 100 chilometri”. Questa situazione rimarrebbe invariata con la nuova direttiva sui costi delle infrastrutture: “Non ci sarà un’internalizzazione vincolante dei costi ambientali. Il trasferimento alla ferrovia non avrà luogo, la strada continuerà ad essere più economica. La direttiva è il risultato di interessi particolari nazionali. Se vogliamo prendere seriamente in considerazione il Green Deal, dovremmo bloccare questa direttiva”.

Tutti i loro appelli e le informazioni dettagliate fornite dalla CIPRA a tutti i parlamentari non sono serviti a nulla. Il direttore della CIPRA, Kaspar Schuler dichiara: “Nonostante le argomentazioni dettagliate, il Parlamento ha mantenuto la sua posizione al servizio della lobby della strada. Non si prendono minimamente in considerazione le aree sensibili come i grandi agglomerati e le Alpi. In palese contrasto con il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi”.

 

Fonti e ulteriori informazioni: www.europarl.europa.eu/news/en/press-room/20220210IPR23020/european-parliament-approved-reform-of-road-haulage-charging (en), eur-lex.europa.eu/legal-content/DE/LSU/?uri=celex%3A31999L0062 (de, en, fr, it, sl)