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Punto di vista: Pensare a livello globale, agire a livello locale

01/10/2014 / alpMedia
La connessione ecologica degli ambienti naturali riguarda spazi che sono reclamati da molti. Aurelia Ullrich-Schneider, responsabile di progetto per la biodiversità e il paesaggio presso la CIPRA Internazionale, spiega perché la politica e le amministrazioni con gli strumenti della pianificazione del territorio avrebbero la possibilità di garantire la molteplicità delle specie e degli ambienti alpini.
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Aurelia Ullrich-Schneider è responsabile dei progetti greenAlps, recharge.green e Continuum ecologico.

Per conservare la biodiversità nelle Alpi è necessario che gli spazi naturali siano collegati tra loro. Questa connettività ecologica non può essere garantita solo a livello locale. I comuni fanno molto per la protezione della natura su scala locale, tuttavia spesso manca loro uno sguardo d’insieme, capace di dare alle loro attività un orientamento a lungo termine verso una rete ecologica regionale. Spesso mancano anche prescrizioni vincolanti in materia di pianificazione. Un edificio costruito in una posizione cruciale per il collegamento di due spazi vitali rappresenta un ostacolo insormontabile per alcune specie animali.

La connettività ecologica si esplica soprattutto al di fuori delle aree protette. Essa richiede il coinvolgimento di agricoltura, turismo, programmazione dei trasporti e di molti altri settori. I rispettivi rappresentanti hanno obiettivi diversi, in parte contraddittori. E spesso non sono consapevoli della responsabilità per la conservazione della biodiversità che è nelle loro mani.

Il fattore cruciale della connettività ecologica è la pianificazione territoriale. Essa deve far sì che gli obiettivi generali per la protezione della biodiversità non siano sacrificati ai singoli interessi. I decisori politici e gli operatori delle amministrazioni devono utilizzare gli strumenti della pianificazione territoriale, ad esempio i piani regolatori o di zonizzazione, più efficacemente, in modo da mediare tra i diversi interessi e creare spazio per la molteplicità delle specie – anche a livello transfrontaliero.

Questi e altri risultati ottenuti dal progetto greenAlps saranno discussi in occasione della conferenza finale che si terrà dal 13 al 15 ottobre a Chambéry/F.

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