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Punto di vista: Non giocate con il nostro futuro!

30/01/2019 / alpMedia
La crisi climatica è ormai realtà. E non è l’unico problema ambientale ad essere pressante. Luisa Deubzer, della Consulta dei giovani della CIPRA, chiede un ripensamento sociale. Al Forum Eusalp, che si è svolto a Innsbruck/A alla fine di novembre 2018, la ventiquattrenne ha tenuto un discorso intenso e appassionato ai politici e ai giovani.
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Luisa Deubzer nel novembre 2018 al Forum Eusalp di Innsbruck/A © DieFotografen

Estate 2018. Cammino su quello che resta del grande ghiacciaio superiore di Grindelwald in Svizzera. Le lacrime mi scorrono sul viso.

Da quando sono nata, il ghiacciaio si è ridotto di diversi chilometri. Mi pone direttamente di fronte alle conseguenze reali di ogni nostra decisione politica e privata – e alla loro irreversibilità.

Ogni decisione che viene presa oggi, aumenta o diminuisce inevitabilmente il margine d’azione per le generazioni future. Ciò vale sia per i cambiamenti climatici che per la protezione delle specie e la conservazione degli habitat naturali.

Ogni minima quantità di CO2 che i decisori dell’attuale generazione non riescono a evitare, aggraverà di gran lunga le conseguenze per la mia generazione. Ogni nuovo progetto di costruzione approvato oggi a spese di un'area naturale limita la nostra libertà di vivere un futuro diverso e più ecologico nelle Alpi.

Sono convinta che le decisioni più importanti abbiano a che fare con la sostenibilità.

Non voglio dire che le decisioni economiche non abbiano un ruolo, al contrario. Ma non importa quanto buone o cattive esse siano: ci serviranno a ben poco se a fronte di tali presunti successi abbiamo distrutto le nostre basi vitali – un ambiente intatto. Il degrado ambientale e il cambiamento climatico aggravano ogni altro problema. Per questo motivo dovremmo lavorare seriamente per una trasformazione sostenibile della nostra società.

I dilemmi che ci troviamo ad affrontare quando sono in ballo questioni che riguardano la sostenibilità dimostrano chiaramente: non funziona se ci limitiamo a rendere la nostra società “un po’ più sostenibile” in alcuni settori, mentre continuiamo a restare fedeli a convinzioni e principi che sono insostenibili, come la crescita infinita o il primato dell’economia sulla società e sull’ambiente.

Ad esempio, possiamo combattere il cambiamento climatico passando alle energie rinnovabili. Ma se allo stesso tempo non ripensiamo fondamentalmente i nostri stili di vita ad alta intensità energetica, questo non farà che aggravare i problemi delle risorse e la distruzione dell’ambiente.

Ciò di cui abbiamo bisogno è un nuovo modello di società che vada di pari passo con una nuova forma di economia.

Se non vogliamo essere costretti un giorno a dover spiegare ai nostri figli come siamo semplicemente stati a guardare senza fare nulla, o troppo poco, anche se sapevamo esattamente cosa sarebbe successo, allora dobbiamo cambiare radicalmente la nostra società. Ora. Le regioni alpine possono svolgere un ruolo pionieristico in questa direzione, creando uno spazio per sperimentare forme alternative di attività economica e di convivenza.

Il cambiamento verso una società sostenibile potrebbe allo stesso tempo proporsi come risposta alla crisi in cui si trovano molte valli alpine per problemi dovuti alla pressione migratoria e all’invecchiamento della popolazione. Anziché limitarsi a puntare sulle nuove tecnologie e la crescita economica, la soluzione in entrambi i casi può essere quella di promuovere l’intelligenza sociale, la buona convivenza e i punti di forza delle strutture locali.

Dobbiamo considerare la crisi ambientale in cui ci troviamo come un’opportunità. Un’opportunità di cooperazione, un’opportunità per sperimentare nuove strade e svilupparci ulteriormente come società. Per i ghiacciai questo ripensamento arriva troppo tardi. Ma possiamo fare in modo che le nostre decisioni di oggi non facciano scomparire irrevocabilmente altre cose.

 

Fonti ed ulteriori informazioni:

www.ipcc.ch/sr15/chapter/chapter-3/ (en), www.ipcc.ch/sr15/chapter/2-0/ (en), http://science.sciencemag.org/content/358/6370/1610 (en), https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1543691/ (en) https://www.cipra.org/de/dossiers/2  (de, fr, it, sl, en)

Jackson, T. (2009). Prosperity without growth: Economics for a finite planet. Routledge.   

Forster, S. (2017). Innerhofer, E., & Pechlaner, H. (Eds.), Schrumpfung und Rückbau: Berggebietsentwicklung in der Schweiz und im Kanton Graubünden – Abschied von der Wachstumsidee. München: oekom Verlag