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Privatizzazione dell'acqua potabile in Italia

24/11/2009 / alpMedia
La riforma dei servizi pubblici locali, recentemente approvata in Italia, prevede la liberalizzazione del servizio di fornitura dell'acqua potabile. Il decreto presentato dal Governo italiano ha suscitato le aspre critiche delle associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente e il WWF.
Acqua potabile in Italia: una riforma promuove la privatizzazione dell'acqua.
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Acqua potabile in Italia: una riforma promuove la privatizzazione dell'acqua. © Petra Beyrer, CIPRA Internazionale
Le due organizzazioni ritengono che la liberalizzazione sia una strada sbagliata e mettono in guardia dalle conseguenze negative: speculazioni, forte aumento dei prezzi e un peggioramento della qualità del servizio sono i rischi paventati. Il WWF Italia e Legambiente affermano pertanto con forza che l'acqua deve restare un bene comune.
La riforma minaccia anche l'associazione dei consorzi delle "acque libere", nella zona montana della Provincia di Biella (in Piemonte), una regione da sempre considerata il "paese dell'acqua", che da anni si ribella alla logica della privatizzazione. Si tratta di un'associazione di diversi consorzi privati che distribuiscono "acqua libera" di eccellente qualità a tariffe tra le più basse d'Europa. Il numero dei consorzi continua tuttavia a diminuire, a causa della pressione delle società per azioni, del quadro normativo e della crescente burocratizzazione. Il "paese delle acque" è però fermamente intenzionato a continuare la sua lotta contro la liberalizzazione.
Fonti: www.uonna.it/acqua-paese-ribelle.htm, www.wwf.it/client/ricerca, www.legambiente.eu/archivi