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Le regioni urbane sono in prima fila

08/02/2017 / alpMedia
L’associazione “Città alpina dell’anno” celebra il suo 20° anniversario. Un breve bilancio mostra che nel corso degli anni le città alpine sono state pioniere dello sviluppo sostenibile nelle Alpi.
Image caption:
Uroš Brežan, Thierry Billet, Ingrid Fischer ed Éric Fournier (da sinistra a destra). (c) Sonja Karnath

Uroš Brežan ha mantenuto la sua promessa: durante l’“anno della Città alpina” 2016 il sindaco di Tolmin ha sostenuto molte iniziative civiche nel quadro della manifestazione – e molti risultati sono lì a dimostrarlo. Le idee dei cittadini della città slovena nella valle dell’Isonzo sono state il fondamento del programma annuale. Gli amministratori sono intervenuti offrendo il loro supporto. Una delle priorità è stato il miglioramento del trasporto pubblico, dalla ferrovia ai servizi per la mobilità ciclistica. Il coinvolgimento e il sostegno ai giovani sono stati altri due temi prioritari, con l’istituzione di un consiglio municipale dei giovani e la proposta di colazioni creative per i giovani. Il turismo è stata la terza priorità del programma annuale; tra le sue realizzazioni si possono ricordare la formazione di cuochi e il programma UNESCO per la Riserva della biosfera di Clovek. Con queste iniziative la “Città alpina dell’anno2016” ha approfondito e concretizzato la sua visione di sviluppo ecologicamente e socialmente responsabile.

Impostazione sostenibile del futuro
Circa due terzi degli abitanti delle Alpi vivono in regioni urbanizzate. L’idea di assegnare loro un riconoscimento e metterle in rete risale a Gerhard Leeb di Villach/A. Nel 1997 la sua città ha potuto fregiarsi per la prima volta del titolo di “Città alpina dell’anno”. Da ormai vent’anni una Giuria internazionale assegna annualmente il titolo che rappresenta un riconoscimento dell’impegno nell’implementazione della Convenzione delle Alpi. L’obiettivo centrale consiste nel coniugare misure per la protezione del territorio alpino con uno sviluppo sostenibile e orientato al futuro. Con le loro attività le città alpine rafforzano la consapevolezza alpina, promuovono la partecipazione della popolazione, rinsaldano ponti con la regione e consolidano la cooperazione con altre città alpine.

Uno scambio vivace
Secondo Ingrid Fischer, vicesindaca di Sonthofen “Città alpina dell’anno 2005”, la collaborazione è fondamentale: “le molte persone innovative che portano avanti idee valide e concrete rappresentano la principale potenzialità della rete”. Rientrano in questo contesto lo scambio di idee con altre città su questioni riguardanti la mobilità così come l’organizzazione di manifestazioni culturali. Con le sue innumerevoli iniziative e manifestazioni la città di Sonthofen, anche dopo più di un decennio, continua a portare avanti l’idea della città alpina e a impegnarsi per la rete.

Nel 2017, anno dell’anniversario, la “Città alpina dell’anno” è Tolmezzo, capoluogo della regione della Carnia. La manifestazione di inaugurazione si terrà nel aprile 2017.

 

Fonte e ulteriori informazioni:

www.alpenstaedte.org/it

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