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Italia: Alta Velocità ferroviaria - costi quadruplicati

03/06/2004 / alpMedia
L'Alta Velocità ferroviaria italiana è un pozzo senza fondo, che sottrae risorse all'ammodernamento delle linee per le merci e i passeggeri. Il costo del sistema è quadruplicato rispetto alle stime del 1991, lo ha denunciato nel corso di un convegno a Milano il WWF Italia.
Sull'arco alpino ci sono sei linee di valico che necessitano di interventi, ma che già oggi hanno una potenzialità di oltre 180 mio ton/anno, circa il triplo delle merci che effettivamente transitano. Viste le attuali politiche in materia di trasporto delle merci attuate dall'Italia, la costruzione dei nuovi tunnel di base della Val di Susa e del Brennero appare un investimento eccessivo e inutile al fine di trasferire grandi quote di transito dalla strada alla ferrovia.
Preoccupante è anche il sistema di finanziamento delle grandi opere ferroviarie, che verrebbe caricato sulle tariffe di trasporto per passeggeri e merci peggiorando ulteriormente la competitività del mezzo ferroviario. Le associazioni CIPRA Italia, Legambiente e WWF sostengono che invece deve essere fatta una scelta che tenga conto dei costi esterni del trasporto stradale, come previsto dalla Convenzione delle Alpi, e fanno per questo riferimento al modello svizzero, che attua la tassazione del trasporto merci stradale al fine di sostenere gli investimenti ferroviari.
Dossier ed interventi presentati al convegno su: www.wwf.it/lombardia/news/2152004_1951.asp (it)