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Focus traffico di transito

10/06/2020
Gli impatti sull’uomo e la natura prodotti nelle strette valli alpine dal traffico di transito sono una costante della politica europea dei trasporti, non solo al Brennero. È questa l’origine della valanga di camion e dell’inquinamento atmosferico, per cui la popolazione è afflitta dalla congestione permanente e dall’inquinamento acustico, causato anche da un numero sempre maggiore di treni merci.
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Nel 2018 su un totale di 53,8 milioni di tonnellate di merci trasportate attraverso le Alpi, il 72% è stato trasportato su strada. Mentre in Svizzera – grazie a all’elevata tassa sul traffico pesante (pedaggio) calcolata in base alle prestazioni e alla costruzione della nuova galleria ferroviaria al Gottardo, la più lunga del mondo – si registra un calo del numero di automezzi pesanti, le valli alpine tra Italia e Francia che conducono ai valichi del Moncenisio e del Fréjus sono sottoposte all’impatto di un traffico stradale troppo elevato. In Svizzera su un totale di 39,6 milioni di tonnellate (2018) di merci che attraversano le Alpi solo il 30% viene trasportato su strada, mentre in Francia la percentuale raggiunge l’86% sul totale di 24,7 milioni di tonnellate di merci. Sul versante orientale delle Alpi, tra il Veneto e il Tirolo Orientale, incombe addirittura la minaccia di un’altra autostrada di transito, la A27, la cosiddetta “Alemagna”. Più aumenteranno le merci provenienti dalla Cina che sbarcheranno nei porti del Nord Italia, più la problematica diventerà pressante.

Le richieste della CIPRA: riduzione del traffico nel transito alpino

Nell’assemblea dei delegati tenutasi ad Altdorf nell’ottobre 2019, e successivamente alla fine di aprile 2020, le organizzazioni nazionali e regionali della CIPRA hanno approvato le seguenti richieste come base per le loro attività relative alla politica dei trasporti di transito.

  • Il volume di traffico nel transito alpino deve essere sostanzialmente ridotto, meglio gestito e trasferito a modalità di trasporto più rispettose dell’ambiente.

-      Occorre evitare la costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino[1] i.

-      Il volume di traffico stradale sulle vie di transito deve essere regolamentato e ridotto.

-      Nel trasporto delle merci, occorre definire per ogni valico alpino la quantità massima di transiti di autocarri[2] consentita all’anno. Occorre prendere in considerazione lo scambio di queste quote (borsa dei transiti alpini

-      La congestione sulle vie di transito deve essere evitata, soprattutto nel transito stradale, adottando una strategia del percorso migliore[3]

-      Sono da evitare i trasporti non necessari (ad es. corse a vuoto).

-      Gli Stati nazionali sono chiamati a fare quanto necessario per avere una rete ferroviaria paneuropea efficiente per il trasporto merci, mettendo a disposizione infrastrutture adeguate (stazioni di carico, tratte di accesso, potenziamento dei collegamenti esistenti, ecc.).

-      Le merci pericolose devono essere trasportate su rotaia.

-      Il trasporto merci non deve provocare un ulteriore impatto (emissioni sonore) sulla popolazione. In particolare nelle strette valli alpine, dove le condizioni topografiche possono provocare la diffusione del suono a grande distanza, per la ferrovia si deve utilizzare solo il materiale rotabile più moderno e a ridotta rumorosità.

  • Le emissioni di CO2 di tutto il traffico di transito alpino (ferroviario e stradale) devono essere ridotte a zero (0), al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 nel quadro degli sforzi europei in tal senso.
  • Il rispetto dei limiti UE (NOx, polveri sottili, rumore, ecc.) sulle vie di transito e negli agglomerati alpini deve essere garantito in ogni circostanza.
  • All’interno del perimetro della Convenzione delle Alpi, la velocità massima deve essere limitata a 100 km/h su strade con corsie separate e almeno due corsie per ogni senso di marcia, altrimenti 80 km/h.
  • All’interno del perimetro della Convenzione delle Alpi deve essere introdotto un divieto generalizzato di sorpasso per gli automezzi pesanti, da applicare a tutti i veicoli pesanti circolanti su strade con corsie separate e solo due corsie per ogni direzione.

Fonti:

Dati sul volume delle merci in transito alpino (Ministero dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni della Svizzera, 2019):

https://www.uvek.admin.ch/uvek/it/home/trasporti/trasferimento-del-traffico.html


[1] Secondo l’Art. 11, par. 1 del Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi: “Le Parti contraenti si astengono dalla costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino”. Secondo l’art. 2 “Definizioni”, il traffico transalpino è definito come “traffico/trasporto con origine e destinazione all’esterno del territorio alpino”; sono considerate strade di grande comunicazione “tutte le autostrade e le strade a più corsie, prive di intersezioni a raso, che per i loro effetti in termini di traffico sono assimilabili alle autostrade”.

[2] È necessario valutare in modo più approfondito se il parametro normativo più opportuno siano i viaggi dei camion oppure le tonnellate nette, poiché ciò determina, tra l’altro, diversi effetti di incentivazione e trasferimento.

[3] Strategia del percorso migliore = percorso più breve = evitare deviazioni per motivi di costo. Ciò significa anche evitare inutili emissioni di CO2, rumore e sostanze inquinanti.