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Turismo sciistico – un settore insaziabile

10/06/2014 / alpMedia
Enormi bacini idrici, schiere di cannoni da neve, disboscamenti clandestini. Il potenziamento dei comprensori sciistici procede senza sosta in tutti i Paesi alpini – con metodi e impostazioni discutibili. Tre esempi.
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Ampliamenti e adozione di soluzioni tecnologiche nelle zone sciistiche non sono che un rimedio di corto respiro, in considerazione del cambiamento climatico. © DAV, Manfred Scheuermann

Come si prospetta il turismo invernale nelle Alpi? Studi scientifici stimano che il settore dello sci sia destinato a perdere la sfida con il cambiamento climatico. Ciononostante dappertutto si punta all’ampliamento e al potenziamento delle strutture esistenti. Una voracità insaziabile che non si ferma neppure davanti alle aree protette – nonostante con la Convenzione delle Alpi gli Stati alpini si siano impegnati a conservare le aree protette. Gli esempi che seguono – da Italia, Austria e Germania – dimostrano quale sia il trattamento riservato alle ultime aree naturali nelle Alpi. E quanto sia importante l’impegno dei cittadini e della società civile.

Dolomiti di Sesto: le ruspe anticipano la giustizia

Il collegamento sciistico tra gli impianti del Monte Elmo e quelli della Croda Rossa (Helm-Rotwand) nelle Dolomiti di Sesto potrà essere costruito rispettando una cinquantina di prescrizioni. Questa la sentenza del Tar di Bolzano. Già prima del pronunciamento definitivo della Giustizia, i promotori del progetto hanno tuttavia pensato bene di portarsi avanti con il lavoro: in un fine settimana dell’agosto 2013, è stata disboscata un’area di 10 ettari di bosco – con l’evidente intento di anticipare la sospensiva dei lavori disposta dal Tar di Bolzano per il lunedì successivo. Le associazioni per la protezione dell’ambiente e i comitati di cittadini avevano espresso forti critiche al progetto, che prevede la costruzione di due nuove piste e relativi impianti di risalita, distruggendo un’area naturale al centro di un habitat di pregio per piante e animali protetti. Il collegamento tra le due zone sciistiche avrebbe potuto essere realizzato costruendo una sola cabinovia e senza nuove piste.

Mölltaler Gletscher: la Convenzione delle Alpi indica la strada da seguire

Un’area protetta può essere ridotta per far posto a una pista da sci? Ciò è motivo di scontro anche in Carinzia, in Austria. Nella stazione sciistica Mölltaler Gletscher è prevista la costruzione di un hotel da 900 posti letto. I promotori del progetto sono disponibili a investire 90 milioni di euro, ma come contropartita vogliono una pista di discesa tra le due aree protette Kleinfragant e Wurten-West. Ora il Consiglio per la protezione della natura (un organo di supporto alle decisioni delle autorità) ha bocciato la pista da sci richiamandosi alla Convenzione delle Alpi. La CIPRA Austria ha presentato un parere in cui afferma che il progetto sarebbe in contrasto con il diritto internazionale, poiché le aree protette devono essere salvaguardate. Le leggi non possono essere modificate a propria discrezione. La decisione del Consiglio per la protezione della natura è vincolante. Alcuni partiti, tra cui la Volkspartei (Partito Popolare austriaco), e il sindaco di Mölltal vogliono però realizzare il progetto a qualunque costo.

Sudelfeld: il più grande e controverso ampliamento in Germania

In Germania è stato affermato un sedicente “interesse pubblico” per l’ampliamento della zona sciistica di Sudelfeld. Con tale motivazione, a metà aprile 2014 le autorità competenti hanno autorizzato la costruzione di un bacino artificiale e relativo impianto di innevamento all’interno dell’area di tutela del paesaggio di Sudelfeld. Il solo bacino occupa un’area di 1,5 ettari e il muro della diga si innalza per 38 metri. L’acqua di questo enorme invaso alimenterà 250 cannoni da neve. Il Governo della Baviera intende contribuire al progetto con 45 milioni di euro. Le organizzazioni della montagna e dell’ambiente criticano la decisione e la giudicano un segnale sbagliato: ritengono che in considerazione del cambiamento climatico l’investimento sia miope e che molte questioni, come gli effetti sul bilancio idrico, non siano state chiarite. Inoltre, in nessun caso si devono spendere denari pubblici per deturpare un’area di tutela del paesaggio. Per tali motivi le associazioni Bund Naturschutz e il Deutsche Alpenverein hanno presentato ricorso contro il progetto e ne hanno chiesto la sospensiva.

Fonte e ulteriori informazioni: http://www.sueddeutsche.de/bayern/streit-um-skigebiet-gigantische-baumassnahme-soll-zukunft-des-sudelfeld-retten-1.1943883 (de), http://www.alpenverein.de/presse/beschneiung-sudelfeld-klage_aid_14106.html (de), http://www.landesforstdirektion.ktn.gv.at/27987p_DE-ktn.gv.at.?newsid=22568&backtrack=27987 (de), http://kaernten.orf.at/news/stories/2643194/ (de), http://www.forum-bruneck.com/?tag=rotwand (de), http://www.alpenverein.de/presse/beschneiung-sudelfeld-klage_aid_14106.html (de)