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Un mandato di prestazioni per lo spazio alpino

13/09/2007 / alpMedia
L'evoluzione dei paesaggi alpini deve essere guidata in modo più mirato. Questa è una delle conclusioni del Programma nazionale di ricerca svizzero "Paesaggi e habitat nell'arco alpino" (PNR 48), che, poco prima della sua conclusione, propone un cosiddetto "mandato di prestazioni per il paesaggio".
Val-Malvaglia
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L'estensione dei boschi è in aumento nel territorio alpino e conseguentemente si modifica anche l'aspetto dei villaggi. © CIPRA International

L'estensione dei boschi è in aumento nel territorio alpino e conseguentemente si modifica anche l'aspetto dei villaggi.
© CIPRA International
I trasferimenti di fondi pubblici verso le regioni alpine dovrebbero essere condizionati a prestazioni paesaggistiche ben definite. In particolare, si dovrebbero prendere in maggior considerazione anche le prestazioni che non trovano un proprio spazio nell'ambito del mercato, come l'estetica dei paesaggi, il loro valore ecologico, la biodiversità e la protezione dai pericoli naturali.
Le rivendicazioni di utilizzo da parte della società nei confronti dei paesaggi alpini sono in aumento. Essi non si limitano infatti a essere utilizzati per la produzione di alimenti, ma sono un elemento necessario per le attività del tempo libero, trasmettono senso di identità e appartenenza ad un territorio, soddisfano la richiesta di biodiversità e di wilderness e offrono protezione dai pericoli naturali. Affinché i paesaggi alpini possano rispondere anche in futuro alle molteplici esigenze avanzate nei loro confronti, in base alle conoscenze ottenute dal PNR 48, essi non dovranno più essere considerati un sottoprodotto delle diverse forme di utilizzo, ma uno dei prodotti principali dello spazio alpino. L'evoluzione del paesaggio deve pertanto essere orientata consapevolmente dalla politica.
Per utilizzare nel migliore dei modi il territorio alpino, tenendo conto contemporaneamente della sua varietà culturale ed ecologica, secondo il PNR 48 occorre puntare con più decisione a uno sviluppo differenziato. L'attività edilizia e lo sviluppo economico dovrebbero essere concentrati nei centri alpini; nelle aree periferiche dovrebbero essere promosse forme di utilizzo rispettose della natura in ambito agricolo, artigianale e turistico. In futuro, tuttavia, nelle aree poco accessibili difficilmente vivrà un numero di persone attive sufficiente a garantire un solido sviluppo economico. In questi casi l'abbandono della continuità insediativa potrebbe costituire, entro certi limiti, un nuovo potenziale in forma di paesaggi naturali e aree wilderness.
Info: www.nfp48.ch/aktuell/pk/04092007.html (de/fr)
Bibliografia: Lehmann, B., Steiger, U., Weber, M. (2007): "Paesaggi e habitat nell'arco alpino - tra creazione e percezione di valore", compreso CD-ROM, 83 pp., ISBN 978-3-7281-3142-3 (disponibile in de, fr e it)