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Sul Progetto

08/07/2013

Il progetto cc.alps si è concluso alla fine del 2012.

cc.alps – cambiamento climatico: pensare al di là del proprio naso!

Lo si può biasimare. Si può continuare a studiarlo. Si può calcolare in qua e in là la responsabilità dell’uomo. Solo una cosa non si può fare: negarlo. Il cambiamento climatico è un dato di fatto. È visibile in tutto il mondo e percepibile in modo particolare nelle Alpi. Politica, economia e società hanno iniziato ad adottare provvedimenti per adeguarsi a queste trasformazioni o per ridurle. Di questa vasta gamma di interventi fanno parte cannoni da neve, coperture dei ghiacciai, paravalanghe, energie rinnovabili, case passive e più trasporti pubblici. Tutte  reazioni queste che tentano di contrapporsi in modo diretto o indiretto al cambiamento climatico e alle sue supposte conseguenze. Non tutte le intenzioni e le tecnologie sono però sensate e sostenibili. Quali effetti hanno questi interventi sulla natura e l’ambiente? Come agiscono sull’economia e sulla società? Può succedere che gli effetti ecologici di certi programmi per il clima siano peggiori delle conseguenze dei cambiamenti climatici?
Secondo la CIPRA, queste domande vengono poste troppo raramente. Agire è necessario, ma l’attivismo può essere nocivo. Con il suo progetto cc.alps, la CIPRA vuole contribuire a che la protezione del clima venga realizzata in armonia con il principio dello sviluppo sostenibile. Interventi che dichiarano di essere per la protezione del clima vengono messe così “sotto giudizio”.

Raccogliere, valutare e comunicare conoscenze

In una prima fase cc.alps ha raccolto e documentato interventi già messi in atto. I loro effetti sono quindi già visibili e sono stati valutati in modo scientifico. Un gruppo di esperti internazionali ha elaborato le definizioni dei campi d’azione e preparato un sistema di valutazione che consenteva di giudicare in modo sistematico e obiettivo gli effetti degli interventi. Criteri di valutazione sono le tre dimensioni della sostenibilità: natura, società, economia. La seconda fase porta il progetto all’attenzione del pubblico: la CIPRA utilizza la base scientifica per intensificare la sensibilizzazione nei confronti delle conseguenze climatiche. Obiettivo delle relazioni pubbliche è quello di mettere in guardia dai provvedimenti non conformi al principio della sostenibilità. Ma anche di far pensare positivo! Diffondere quindi quegli interventi che sono sostenibile ed esemplari da questo punto di vista.

Il clima delle Alpi ti premia! Il concorso

Nel 2008 cc.alps ha realizzato, a livello alpino, un concorso per le attività e i progetti di successo nel campo della protezione del clima. Tutti i contributi presentati sono stati pubblicati su questo sito e valutati da una giuria internazionale che ha assegnato sette premi per un totale di 100.000 euro.

Regioni pilota per l’applicazione delle conoscenze

I risultati di cc.alps devono essere applicati direttamente. Per questo motivo cc.alps sta cooperando con alcune regioni pilota dell'arco alpino. Le regioni pilota stanno mostrando come nel territorio alpino si possono concepire misure climatiche compatibili con la natura. Molte di queste regioni stanno cooperando nell'ambito di un progetto Leader transnazionale  dell'UE. I principali temi di questo progetto sono la mobilità, l'efficienza energetica nel turismo e le energie rinnovabili nel settore agricolo. Il progetto dura tre anni, il tempo di poter implementare e monitorare le misure.

Diffondere i saperi

Con queste intenzioni ambiziose la CIPRA può basarsi sull’esperienza positiva del progetto “Futuro nelle Alpi”, conclusosi nel dicembre 2007. Anche nell’ambito di cc.alps la CIPRA mette a disposizione del pubblico e dei soggetti interessati le nozioni acquisite e le soluzioni pratiche individuate. Tramite workshop, convegni, pubblicazioni e mezzi elettronici si pubblica il know-how e si offre agli operatori alpini l’opportunità di allacciare nuovi contatti e scambiare conoscenze.

L’organizzazione del progetto

La CIPRA coopera con un gruppo di rinomati esperti esterni. Nei singoli Paesi, il lavoro è sostenuto dai punti di contatto nazionali. cc.alps è partito a febbraio 2008 ed è finanziato dalla fondazione svizzera MAVA per la natura.

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