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Un fiume, molti desideri: bagarre sulle rive del Reno alpino

20/04/2016 / alpMedia
Aree agricole, habitat per il corriere piccolo e la tamerice alpina, oppure riserva d’acqua potabile. Quali forme di utilizzo devono essere prioritarie lungo il corso del Reno alpino – questo è il pomo della discordia che divide i diversi gruppi di interesse. SPARE, un nuovo progetto Ue Spazio alpino, offre supporto per una gestione integrata del corso d’acqua.
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Molti fruitori, molti conflitti: il progetto Rhesi si occupa di protezione dalle piene, salvaguardia degli spazi naturali e molto altro. © Frank Schultze, Zeitenspiegel

Su poco meno di 30 chilometri, dalla confluenza del fiume Ill fino al Lago di Costanza, nella zona di confine tra Svizzera e Austria, sarà migliorata la protezione dalle piene lungo il corso del Reno. A tal fine i due Stati hanno avviato il progetto su vasta scala Rhesi. A fine aprile 2016 la Commissione comune sul Reno ha deciso in merito a diverse possibili applicazioni. Secondo i fautori della protezione della natura le proposte sono tuttavia limitate. «Per dare la possibilità ai cittadini di frequentare le rive del Reno e alle piante e agli animali di tornare nei loro habitat, il fiume ha bisogno di molto spazio», afferma Lukas Indermaur, portavoce della piattaforma per l’ambiente «Lebendiger Alpenrhein» (Reno alpino vitale), riassumendo le osservazioni degli ambientalisti. Finora le disposizioni giuridiche previste sono state applicate solo su circa il 15% della tratta del fiume a causa dell’ostruzionismo di alcune società di erogazione dell’acqua potabile. I comuni si preoccupano invece dell’approvvigionamento di acqua potabile e gli agricoltori temono di perdere terreni coltivabili.

Conflitti analoghi emergono in molte località quando si va ad affrontare la questione della gestione dei fiumi nello spazio alpino. Il progetto SPARE, recentemente avviato e cofinanziato nel quadro del programma UE Spazio alpino, si propone di offrire assistenza fornendo migliori basi decisionali e favorendo una vasta partecipazione dei gruppi di interesse coinvolti. La Commissione intergovernativa sul Reno alpino (IRKA) è coinvolta in qualità di osservatore. «Vorremmo contribuire per quanto possibile portando nel progetto internazionale le nostre esperienze e nello stesso tempo imparare dagli esempi di altri Paesi», afferma il membro dell’ IRKA Helmut Kindle, direttore dell’Ufficio dell’ambiente del Liechtenstein, illustrando le sue aspettative. Nell’ambito del progetto la CIPRA International svolge l’importante funzione di responsabile della comunicazione.

Fonte e ulteriori informazioni: www.rhesi.org (de), www.lebendigerrhein.org (de), www.alpenrhein.net/ (de), www.alpine-space.eu/projects/spare/it/home

archiviato sotto: Fiumi alpini, Acqua, alpMedia 04/2016