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Olimpiadi invernali – nulla di nuovo sotto il sole

28/01/2022 / Michael Gams, CIPRA Internazionale
La storia si ripete: dopo il pesante lascito delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 con debiti e cattedrali nel deserto abbandonate nei territori montani, anche per le Olimpiadi del 2026 a Milano e Cortina si sollevano numerose voci critiche
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La nuova pista da bob di Cortina/I: sarà costruita per le Olimpiadi del 2026 al costo di almeno 60 milioni di euro. (c) gizmin0

Gigantismo, danni ambientali, costi incalcolabili e i diktat dell’onnipotente CIO: con un dossier e una presa di posizione la CIPRA ha sollecitato il CIO e il Comitato Olimpico Italiano a ripensare i loro piani per i Giochi Invernali del 2026. Con la sua “Agenda 2020”, il CIO si è impegnato per una maggiore trasparenza e sostenibilità: non ci dovrebbero più essere strutture che restano inutilizzate dopo i Giochi né debito pubblico, questo l’impegno sulla carta. I progetti effettivi per i Giochi invernali del 2026 dipingono però un quadro diverso. L’esempio più evidente al momento è la prevista costruzione di una nuova pista da bob a Cortina, con un costo di almeno 60 milioni di euro, nonostante ci possano essere alternative più economiche e più ecologiche – per esempio svolgendo le gare di bob e slittino sulla pista esistente di Innsbruck-Igls/A.

Critiche ai progetti per Milano-Cortina 2026

Le associazioni ambientaliste italiane criticano i progetti per gli impianti sportivi e le altre pesanti infrastrutture relative alle Olimpiadi invernali del 2026. A fine ottobre 2021 circa 400 persone appartenenti a diverse associazioni ambientaliste e gruppi locali sono scese in piazza a Cortina e in Val Pusteria per denunciare l’impatto ambientale che avrà la costruzione di impianti, edifici e infrastrutture destinati ad essere utilizzati solo per un breve periodo – in una regione, quella dolomitica, patrimonio mondiale dell’UNESCO. Vanda Bonardo, presidente della CIPRA Italia, afferma: “Se non si riconsiderano drasticamente le modalità di svolgimento delle Olimpiadi invernali – a partire dalle infrastrutture direttamente o indirettamente collegate ai Giochi – la regione alpina non dovrebbe più essere considerata come sede di tali eventi”. Nel frattempo, si prospettano due altre candidature olimpiche alpine: la regione francese Auvergne-Rhône-Alpes intende candidarsi per i giochi invernali del 2030 mentre la regione Provence-Alpes-Côte d'Azur per i giochi invernali del 2034 o del 2038.

La CIPRA chiede che alle attuali condizioni non vengano più programmate e organizzate Olimpiadi invernali nelle Alpi. Un dossier e una presa di posizione illustrano perché i Giochi invernali non possono più trovare spazio nelle Alpi.

 

Fonti e ulteriori informazioni:

www.cipra.org/it/cipra/italia/dateien-1/comunicato-giochi-cortina-milano.pdf (it) www.rainews.it/tgr/tagesschau/articoli/2021/10/tag-Cortina-Pustertal-Antholz-Protest-Olympia-2026-Demonstration-04f5ae96-2cc2-4422-aa07-61ca35f0e0aa.html (de), www.mountlive.com/la-marcia-di-cortina-contro-nuovi-impianti-per-le-olimpiadi-2026/ (it), www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/10/26/lassurda-pista-da-bob-che-devastera-le-tofane/6368158/ (it) www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/03/olimpiadi-2026-la-pista-da-bob-a-cortina-si-fara-un-altro-bagno-di-sangue-per-le-casse-pubbliche/6376795/ (it) www.lequipe.fr/Tous-sports/Actualites/La-region-auvergne-rhone-alpes-et-la-savoie-reflechissent-a-une-candidature-aux-jeux-olympiques-d-hiver-2030/1295342 (fr)