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Lupi transfrontalieri

24/04/2019 / alpMedia
Gli animi si surriscaldano quando i lupi attraversano i confini tracciati dagli esseri umani. La piattaforma alpina WISO cerca di mediare. La Slovenia ne assume la Presidenza nel 2019.
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Migratore transfrontaliero: il lupo ritorna sulle Alpi – anche al di fuori dei parchi zoologici. (c) pilot_micha, flickr.com

Il lupo è stato a lungo considerato estinto nella maggior parte delle regioni alpine. Ora è in atto il suo ritorno su tutto l’arco alpino. I dibattiti su come affrontare il suo ritorno acquistano una forte componente emotiva, in particolare quando gli animali attraversano i confini tracciati dall’uomo – sia politici che tra natura selvatica e paesaggio culturale. Il “Piano d’azione lupo”, presentato dal Ministero bavarese dell’ambiente nel marzo 2019, prevede recinzioni per la protezione delle greggi e risarcimenti per gli animali da reddito predati; la “Strategia lupo Svizzera” definisce addirittura esattamente dove scorre il confine tra natura e cultura: 50 metri dalle zone abitate. Se un lupo si stabilisce oltre questo limite, le autorità lo considerano uno sconfinamento.

Rinegoziare i confini

La semplice presenza di lupi costringe gli uomini a rinegoziare i confini. L’antropologa sociale Elisa Frank e il suo collega Nikolaus Heinzer dell’Università di Zurigo spiegano che le misure di protezione delle greggi sono un tentativo di rendere il ritorno del lupo compatibile con i sistemi sociali esistenti, come l’agricoltura e il turismo. “Si afferma: ok, vogliamo continuare ad avere le pecore nelle Alpi. Ma vogliamo anche i lupi. Come possiamo, per così dire, salvare capra e cavoli?” Frank e Heinzer analizzano il tema nel progetto “Lupi: conoscenza e prassi. Etnografie sul ritorno del lupo in Svizzera”, finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca scientifica.

A livello internazionale, la piattaforma “Grandi predatori e ungulati selvatici” della Convenzione delle Alpi (WISO) discute le misure e le esperienze per favorire la coesistenza tra fauna selvatica e società. Il suo obiettivo è quello di trovare soluzioni equilibrate per la gestione degli ungulati selvatici e dei grandi predatori come orsi e lupi. Nel 2019 la Slovenia assume la Presidenza della piattaforma, mentre il prossimo incontro è previsto per l’autunno, conferma Rok Černe, membro di WISO. “I temi principali del nostro mandato sono la questione dei danni, lo scambio di informazioni e la gestione delle greggi”. Špela Berlot, direttrice della CIPRA Slovenia, ritiene che il proprio Paese sia sulla strada giusta per una gestione efficace della popolazione di lupi. “La Presidenza slovena conferma l’impegno costante di esperti, non sono solo tecnici ma anche importanti ambasciatori del lupo nella società”.

 

Quellen und weiterführende Informationen:

www.news.uzh.ch/de/articles/2018/Wolfsterritorien.html (de), www.bestellen.bayern.de/application/eshop_app000005?SID=740052185 (de), www.cipra.org/it/dossiers/grandi-carnivori, www.alpconv.org/it/organization/groups/WGCarnivores

archiviato sotto: alpMedia 3/2019, Lupo