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Informazioni supplementari

  • Cortina 2026: sbancamenti al posto dei giochi "verdi" invernali

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    Annunciate come Olimpiadi “green”, anche quelle di Cortina – Milano 2026 promettono di essere le prime davvero sostenibili a livello ambientale. Chi ha fatto in queste ultime settimane una ricognizione del territorio, non la pensa così.

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  • Ancora Olimpiadi nelle Alpi italiane

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    Vent’anni dopo l’edizione di Torino 2006 i Giochi invernali torneranno 2026 nelle Alpi italiane. Entusiasmo alle stelle, grandi aspettative per i territori. Le passate edizioni dei Giochi dovrebbero indurre a maggior cautela: i grandi eventi sportivi hanno spesso lasciato debiti e rovine.

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  • Olimpiadi invernali 2026 nuovamente nelle Alpi?

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    Ad inizio gennaio 2019 è stato presentato il dossier di candidatura di Milano/Cortina, località che si contenderanno l’assegnazione dei Giochi Olimpici con Stoccolma. La decisione verrà presa dal CIO nel prossimo mese di giugno.

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  • Ne sono rimaste solo più due

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    Dopo il No di Sion/CH, per le Olimpiadi invernali 2026 restano solo più due candidature nelle Alpi. Ma anche qui non è ancora detta l’ultima parola. (Aggiornamento: Due giorni dopo la pubblicazione della nostra newsletter, la città di Graz/A non è più candidata alle Olimpiadi del 2026. Il Comitato olimpico austriaco si è ritirato. Rimane quindi una sola candidatura da parte delle Alpi.)

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  • Pyeongchang, Pechino, Sion? Le Olimpiadi sono un modello superato

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    I Giochi olimpici invernali nella Corea del Sud sono appena terminati, e già nelle Alpi s’infiamma la discussione sulle Olimpiadi. Nel giugno 2018 gli abitanti del Canton Vallese, in Svizzera, si pronunceranno in merito alla candidatura di “Sion 2026”.

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  • La scintilla olimpica non scocca

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    La popolazione del Tirolo ha espresso il suo rifiuto per le Olimpiadi 2026. Il megaevento sportivo se la passa male in tutto l’arco alpino.

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  • Ottimisti verso un futuro libero da Olimpiadi!

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    Diverse località alpine sono impegnate in vista dei Giochi olimpici invernali 2016. Esse si richiamano all’“Agenda 2020”, elaborata dal Comitato Olimpico Internazionale come risposta alla bocciatura di diverse candidature per il 2022. L’Agenda promette molto, ma mantiene poco. La CIPRA Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi mantiene la propria posizione a favore di “Alpi libere da Olimpiadi!”.

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  • Giochi olimpici invernali: un virus contagioso

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    Diverse località alpine si candidano per i Giochi olimpici invernali, tra queste i Grigioni/CH e Innsbruck/A. Si richiamano all’«Agenda 2020», che effettivamente promette molto, ma in realtà mantiene poco.

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  • Alpi libere da Olimpiadi

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    La CIPRA Internazionale chiede che le Alpi non siano più sede di Giochi olimpici invernali. Le Alpi devono restare libere da Olimpiadi, come è stato negli ultimi anni. I Giochi olimpici invernali, nella forma attuale, non sono compatibili né ambientalmente né tanto meno socialmente. La CIPRA respinge perciò i Giochi olimpici invernali nelle Alpi - ma anche altrove - nella forma in cui oggi si svolgono. Le esperienze dell'ultimo decennio dimostrano che le montagne non sono adatte a ospitare questi mega eventi, dannosi per l'ambiente e dalle conseguenze rovinose per la società. Le consultazioni popolari svolte nei Grigioni e Monaco di Baviera mettono in evidenza che ampi strati della popolazione alpina non sono più disponibili ad accettare passivamente le conseguenze negative delle Olimpiadi invernali.

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  • Noi chiediamo: Alpi libere dalle Olimpiadi!

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    Dopo la festa arriva la disillusione postolimpica: a Sochi si fa la conta dei danni e dei costi conseguenti. Saranno ingenti, come in tutte le località in cui si sono disputate le Olimpiadi invernali. In una lettera aperta la CIPRA esorta il presidente del CIO Thomas Bach ad avviare una profonda riforma del CIO. Non si devono più organizzare e svolgere Giochi olimpici invernali nella forma attuale, ribadisce in una presa di posizione la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi.

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