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Studio: non sempre le strade sono un fattore di sviluppo nelle Alpi

17/01/2013 / alpMedia
Un'inchiesta condotta a livello alpino mette per la prima volta a confronto l'accessibilità di una regione con la sua crescita economica. È sufficiente che una strada sia abbastanza larga e veloce per far avanzare il progresso?
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Più ampie e scorrevoli le strade per una località, migliore la situazione economica? Non necessariamente - in base ai risultati di uno studio di recente pubblicazione. © roadrunner38124 / flickr.com
L'ampliamento e la costruzione di nuove strade favoriscono la crescita economica - questo è un assioma più volte ripetuto dalla politica. Che la buona accessibilità non sia tuttavia sufficiente per lo sviluppo positivo di una regione, viene ora affermato dalla ricerca condotta a livello alpino "L'importanza del fattore accessibilità per lo spazio alpino". È stato preso in esame il rapporto tra il numero di persone che vivono in un paese, quale indicatore del progresso, e il tempo necessario per raggiungere la località in auto.
Dalla ricerca risulta che spesso la politica valuta erroneamente l'importanza dell'accessibilità per lo sviluppo regionale. La carenza di buoni collegamenti favorisce ad esempio il turismo: i turisti restano più a lungo nella località, i posti letto e i ristoranti sono più utilizzati. La presenza di strade comode e veloci porta invece visitatori giornalieri, che alla sera possono ritornare a casa. I collegamenti veloci possono anche ostacolare lo sviluppo autonomo di una regione: in tal caso la funzione dei comuni può ridursi alla mera offerta di uno spazio residenziale. Lo studio si conclude con una raccomandazione: i comuni lungo le grandi vie di comunicazione e al margine delle Alpi, caratterizzati da una buona accessibilità e da uno sviluppo demografico positivo, dovrebbero mantenere e sviluppare i rispettivi centri regionali.
L'autore dello studio, Frieder Voll, è stato insignito del Premio per tesi di dottorato 2012 dall'ICAS (Commissione interaccademica per la ricerca scientifica).
Fonte e ulteriori informazioni: www.opus.ub.uni-erlangen.de/opus/volltexte (de)