Rappresentanze della CIPRA

Strumenti personali

  Filtro di ricerca  

Informazioni supplementari

Notizie

La Corte dei conti critica le stazioni sciistiche

14/03/2018 / alpMedia
Chi trae profitto dagli sport invernali? La Corte dei conti francese prende di mira i comprensori sciistici: le strategie a breve termine non sono redditizie.
Image caption:
La Corte dei conti francese definisce l’innevamento artificiale nelle stazioni sciistiche “selettivo ed esoso”. © CIPRA International

Dalla promulgazione della Legge sulla montagna del 1985, in Francia tutti i comprensori sciistici rientrano tra le pertinenze dei comuni, dei consorzi di comuni o delle regioni. Tuttavia il profitto realizzato confluisce in gran parte nelle tasche dei gestori, tra cui vi sono colossi imprenditoriali come la “Compagnie du Mont-Blanc”. Come dimostra la Corte dei conti nazionale nel rapporto annuale di recente pubblicazione, il potere contrattuale dei comuni –  entità di poco conto in confronto a simili giganti – è assai debole, e le possibilità di aver voce in capitolo e imporre cambiamenti sono minime, vista la durata pluridecennale dei contratti.

A detta della Corte dei conti le modifiche avrebbero dovuto essere adottate già molto tempo fa, soprattutto in considerazione del cambiamento climatico. Sebbene la Corte dei conti abbia sollecitato in tal senso già nel 2011, fino ad oggi la maggior parte dei gestori non ha adeguato le proprie strategie alle condizioni climatiche in mutamento. Da sempre esse continuano a essere improntate sul breve periodo e sul rapido profitto. Alain Boulogne, vicepresidente della CIPRA Francia, accoglie con favore l’ammonimento pronunciato dall’istituzione statale. Serve un approccio orientato a due piani temporali: da un lato l’immediato, la stagione che arriva, e dall’altro il lungo periodo – e finché le condizioni finanziarie sono ancora in buona salute è su questo che bisogna organizzarsi.

Un punto di particolare criticità per la Corte dei conti sono gli elevati investimenti per l’innevamento artificiale. Se originariamente si trattava solo di una pratica mirata, ormai copre più del 30% della superficie di tutte le piste presenti in Francia. Gli investimenti, si legge nel rapporto, sono “selettivi ed esosi”, perché si limitano al turismo invernale. Inoltre l’enorme consumo d’acqua potabile colpisce soprattutto la società e la natura.


Fonti ed ulteriori informazioni:

www.ccomptes.fr/sites/default/files/2018-01/14-stations-ski-Alpes-nord-face-rechauffement-climatique-Tome-2.pdf (fr), www.alti-mag.com/alti-actus/stations-de-ski-que-dit-la-cour-des-comptes-dans-son-rapport-2018 (fr), france3-regions.francetvinfo.fr/auvergne-rhone-alpes/stations-ski-alpes-collimateur-cour-comptes-1417899.html (fr), www.franceinter.fr/sciences/climat-le-ski-est-il-deja-mort (fr), www.lechotouristique.com/article/face-au-rechauffement-climatique-la-cour-des-comptes-demande-aux-stations-detre-solidaires (fr)

> La presentazione interattiva "Turismo invernale - Un comune avviato verso una qualità di vita migliore"