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“Il turismo cannibalizza se stesso”

04/11/2015 / alpMedia
Portare avanti gli obiettivi della Convenzione delle Alpi con un orientamento sostenibile – queste le richieste di CDU/CSU e SPD nel Bundestag tedesco. Allo stesso tempo, controversi progetti di infrastrutturazione all’interno di aree ricreative suscitano vivaci discussioni.
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Un’area ricreativa minacciata: sul Riedberger Horn in Algovia/D dovrebbero essere costruiti impianti di risalita e piste da sci. © DAV

120 milioni di turisti visitano ogni anno le Alpi. La maggior parte di essi continua a viaggiare con la propria auto. Ciò provoca rumore, inquinamento e consumo di suolo e compromette la qualità della vita. Con una mozione presentata al Bundestag alla fine di settembre 2015, i partiti tedeschi CDU/CSU e SPD sollecitano pertanto lo sviluppo di nuove tratte ferroviarie. Sostengono che occorre trasferire il traffico su rotaia e dotare le località turistiche di migliori collegamenti con i mezzi pubblici. Chiedono inoltre più zone pedonali e zone a traffico limitato nei centri urbani. L’iniziativa si colloca nell’ambito della Presidenza della Convenzione delle Alpi, attualmente detenuta dalla Germania.

Tutto bello e giusto. Allo stesso tempo, tuttavia, in diverse località alpine spuntano discutibili progetti di infrastrutturazione. Nell’Alta Algovia, ad esempio, progetti per impianti di risalita e piste da sci sul Riedberger Horn fanno salire la tensione tra chi vuole tutelare la natura, politici locali e operatori turistici. Ma la linea di conflitto attraversa la stessa CSU, dal momento che la ministra dell’ambiente bavarese Ulrike Scharf ha espresso una posizione chiaramente contraria al progetto, ma su pressione del ministro delle finanze Markus Söder potrebbe ora essere messa in minoranza all’interno del Governo del Land. Anche altrove vengono presentati progetti di sfruttamento: a Livigno/I, in Valtellina, un nuovo impianto di risalita dovrebbe sorgere all’interno di un Sito di Interesse Comunitario (Sic), un habitat prezioso per la lepre variabile, solo per citare un esempio della rilevanza naturalistica dell’area. Legambiente ha presentato un ricorso al TAR della Lombardia, che in attesa della sentenza, attesa per il 5 novembre, ha sospeso i lavori in via cautelare.

Del futuro turistico delle Alpi hanno discusso anche i partecipanti alla Conferenza delle Alpi all’inizio di ottobre in Tirolo/A, tra i quali il geografo Werner Bätzing, Markus Reiterer, segretario generale della Convenzione delle Alpi, Gerlind Weber, docente di pianificazione del territorio, e Katharina Conradin, presidente della CIPRA Internazionale, la quale dichiara: “la competizione tra le destinazioni del turismo invernale a suon di nuovi impianti ha ormai da tempo raggiunto i suoi limiti. Stiamo assistendo al turismo che cannibalizza se stesso. Non abbiamo bisogno di quantità, ma di più qualità”.

Fonte e ulteriori informazioni: http://dip21.bundestag.de/dip21/btd/18/061/1806187.pdf (de), http://www.cipra.org/de/news/protest-vor-der-bayer-staatskanzlei (de), http://lombardia.legambiente.it/contenuti/comunicati/legambiente-presenta-un-nuovo-ricorso-contro-il-progetto-della-seggiovia-vallac , https://tirol.gruene.at/alpenkonferenz (de), http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_settembre_25/livigno-vittoria-ambientalisti-tar-blocca-nuova-seggiovia-444a4be6-63a9-11e5-9954-7c169e7f3b05.shtml, www.ilgiorno.it/sondrio/livigno-tar-sci-vallaccia-seggiovia-legambiente-1.1335798