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Fuoco e fiamme per le Alpi

04/07/2018
L’11 agosto 2018 è di nuovo giunto il momento: “Falò nelle Alpi” torna ad illuminare per la 30ª volta i monti e le valli. I falò dell’anniversario richiamano l’attenzione sul cambiamento climatico.
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30 anni fa si accese il primo falò simbolico nelle Alpi per richiamare l’attenzione sul cambiamento del clima. © Katharina Conradin

Il permafrost si sgretola, i ghiacciai si sciolgono, colate di fango seppelliscono strade e villaggi. Le Alpi sono un ecosistema estremamente sensibile e sono particolarmente colpite dal cambiamento climatico. Con l’edizione di quest’anno, le organizzazioni per la protezione delle Alpi – Iniziativa delle Alpi, CIPRA e Mountain Wilderness Svizzera – lanciano un messaggio contro le cause del cambiamento climatico.

I primi falò di monito vennero accesi nel 1988 in Svizzera. Oggi sono un segnale a cui ricorrono persone in tutto l’arco alpino. Dalla Slovenia attraverso Vienna fino a Nizza, su cime isolate così come vicino alle città – anno dopo anno la gente accende fuochi per conservare il patrimonio dello spazio alpino e contro la distruzione di questo sensibile ecosistema. Kaspar Schuler, da giugno 2018 direttore della CIPRA International, segue la manifestazione “Falò nelle Alpi” fin dalla prima ora. Come alpigiano, attivista per le Alpi o semplice spettatore, per Schuler i falò sono una buona occasione per vivere il proprio legame con le Alpi: “I falò non si limitano a richiamare l’attenzione su questioni scottanti come il cambiamento climatico o l’impatto del traffico, essi uniscono le persone e fanno vivere un’esperienza profonda in un’atmosfera quasi arcaica”.

Partecipare!

Un falò di monito e solidarietà è fattibile con un minimo impegno. Il luogo, eventuali programmi di accompagnamento e argomenti tematici possono essere scelti liberamente, l’idea di fondo deve però orientarsi allo sviluppo sostenibile. Per ulteriori informazioni e iscrizioni consultare il sito www.feuerindenalpen.com