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Donne capocordata

30/09/2015 / alpMedia
La parità di genere è ancora un tema nel 2015? Sì, risponde la CIPRA, e con il numero 100 di Alpinscena ripropone la questione delle pari opportunità nelle Alpi.
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Con il numero 100 di Alpinscena la CIPRA ripropone la questione delle pari opportunità nelle Alpi.

Un tempo nelle Alpi le donne lavoravano nei campi e in casa. Oggi sono spesso pendolari e devono spostarsi per lunghi tragitti per lavorare. Allo stesso tempo, in molti casi, continuano a doversi sobbarcare anche i lavori domestici. “Tutto ciò che allontana il posto di lavoro dai compiti casalinghi rende più difficoltoso il lavoro retribuito delle donne”, sostiene Silvia Hofmann. Nell’ultimo numero della rivista della CIPRA Alpinscena “Donne capocordata”, l’incaricata delle pari opportunità del Cantone dei Grigioni traccia un bilancio sulla parità di genere nelle Alpi. Un fatto è certo: c’è ancora molto da fare, non solo per avere parità di retribuzione per lavori di pari livello, ma anche per quanto riguarda la scelta della professione. I modelli di ruolo sono profondamente radicati e spesso ostacolano la libera scelta del lavoro. Le potenzialità di donne e uomini di sviluppare i rispettivi talenti individuali restano pertanto in gran parte inespresse.

Questa criticità è stata riconosciuta anche da chi si occupa di sviluppo regionale. Tatjana Fischer dell’Università di agraria di Vienna/A spiega perché i comuni e le regioni fanno bene a offrire prospettive alle (giovani) donne, e chiede in particolare una solidarietà tra le generazioni per rafforzare la coesione sociale. Nel numero 100 della rivista prendono inoltre la parola altre capocordata, eroine della vita di tutti i giorni  e anche un uomo.

Ulteriori informazioni:

www.cipra.org/alpinscena