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Fedeli compagni di viaggio

07/02/2011 / Barbara Wülser
Storia e istituzioni della Convenzione delle Alpi - La CIPRA e la Convenzione delle Alpi hanno alle spalle una lunga storia comune. Fin dalla fondazione della CIPRA, negli anni Cinquanta, si parlava di un trattato tra gli Stati alpini, ma solo i problemi di traffico e le catastrofi ambientali verificatesi negli anni Ottanta diedero la spinta decisiva per la sua stipulazione.
«Il più importante compito della CIPRA deve essere quello di elaborare una Convenzione internazionale per le Alpi e di impegnarsi per la sua approvazione da parte dei paesi coinvolti» si legge in un documento preparatorio per la costituzione della CIPRA del 1951. Ci sono voluti 40 anni perché si realizzasse questo proposito con la sottoscrizione del «Trattato per la protezione delle Alpi (Convenzione delle Alpi)» da parte dei Ministri per l’ambiente di tutti gli Stati alpini e del Commissario all’ambiente dell’Unione Europea, avvenuta il 7 settembre 1991 a Salisburgo.
La storia della Convenzione delle Alpi è strettamente legata a quella della CIPRA che, fondata nel 1952, nei primi 20 anni si limita a organizzare convegni annuali e a esprimere pareri su progetti concreti e intenzioni. All’inizio degli anni Ottanta, l’organizzazione avvia un riposizionamento, si apre a una cerchia più ampia di operatori, crea delle rappresentanze nazionali e successivamente costituisce una sede internazionale gestita a tempo pieno. Da questo momento in poi la CIPRA assume sempre più un orientamento internazionale e promuove l’ideazione di attività transfrontaliere.

I problemi aguzzano l’ingegno
L’enorme volume di traffico degli Anni Ottanta richiede urgentemente nuove soluzioni di più ampia portata. Numerose catastrofi ambientali, come frane e inondazioni, contribuiscono poi a una maggiore e rapida sensibilizzazione di politici e popolazione nei confronti dell’habitat alpino. L’ora della Convenzione delle Alpi è giunta e la CIPRA non se la fa scappare.
Nel 1987, sotto la Presidenza di Mario Broggi, avvia quindi i preparativi per il trattato alpino, ma la breccia viene rotta un anno dopo dai cosiddetti «Colloqui di Lindau», ai quali prendono parte circa 200 tra esperti e rappresentanti governativi per discutere della «Convenzione delle Alpi». La CIPRA da quel momento elabora insieme alla IUCN (International Union for Conservation of Nature) una bozza di convenzione sotto forma di «Modello per una convenzione delle Alpi» che i Ministri utilizzano come base di discussione in occasione della prima Conferenza delle Alpi, tenutasi a Berchtesgaden/D nel 1989. Per la prima volta si vedono coinvolti nel dibattito anche i livelli nazionali degli Stati alpini. Un importante e decisivo contributo per la riuscita dell’evento viene dall’autorevolezza e convinzione dell’ospite, l’allora Ministro tedesco dell’ambiente Klaus Töpfer (vedi intervista a pagina 14).

Un futuro incerto
Dopo la firma della Convenzione delle Alpi in occasione della seconda Conferenza delle Alpi, nel 1991 a Salisburgo, trascorrono altri dieci anni prima di giungere alla ratifica da parte di tutti gli Stati alpini e dell’Unione Europea della Convenzione quadro, la quale prevedeva per dodici temi la stesura di altrettanti protocolli di attuazione (vedi a pagina 5). Ne vengono stipulati otto. Delle nove Parti contraenti, a oggi solo Austria, Germania, Francia, Liechtenstein e Slovenia hanno ratificato tutti i protocolli, l’Unione Europea e il Principato di Monaco alcuni, mentre la Svizzera e l’Italia nessuno. Il futuro della Convenzione è quindi più incerto che mai.

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Le istituzioni della Convenzione delle Alpi

Conferenza delle Alpi
Organo decisionale composto dai Ministri degli Stati alpini e dell’UE, che si svolge ogni due anni nel paese che detiene la Presidenza. La prima volta si è riunita a Berchtesgaden/D nel 1989 e la prossima sarà a Brdo priKranju/SL il 9 marzo 2011. Di norma la Presidenza cambia dopo ogni Conferenza.

Comitato permanente della Conferenza delle Alpi
Organo esecutivo della Conferenza delle Alpi composto da alti funzionari delle Parti contraenti. Sorveglia l’attuazione delle idee guida, dei principi e degli obiettivi della Convenzione. Si riunisce di norma due volte l’anno.

Gruppo di verifica
Organo di controllo, incaricato di presentare al Comitato permanente ogni quattro anni una relazione sull’applicazione della Convenzione delle Alpi e dei Protocolli di attuazione.

Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi
Con sede a Innsbruck (A) e una sede distaccata a Bolzano (I), è incaricato di fornire assistenza professionale, logistica e amministrativa per la Convenzione delle Alpi. Una «Task Force Aree Protette» situata a Chambéry (F) ne è parte integrante.

Gruppi di lavoro e piattaforme
Istituiti dal Comitato permanente con un mandato di due anni, elaborano nuovi protocolli, raccomandazioni e misure di attuazione, osservano gli sviluppi in corso e redigono stati di avanzamento dei lavori per la Conferenza delle Alpi e il Comitato permanente.

Osservatori esterni
14 organizzazioni governative e non governative, tra cui la CIPRA. partecipano, senza diritto di voto, alle riunioni del Comitato permanente e della Conferenza delle Alpi, portando le loro proposte
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Origine: Alpinscena n. 95 (www.cipra.org/it/alpmedia/pubblicazioni/4586)