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Megaprogetti - la borsa o la vita?

10/11/2010 / alpMedia
Un resort turistico di lusso ad Andermatt/CH, una seconda autostrada tra Ginevra/CH e Annecy/F e i Giochi olimpici di Torino/I: nella sua rivista "Alpinscena" la CIPRA si interroga sui fini perseguiti dai grandi progetti: perché vengono realizzati? Chi ne trae vantaggio? E quali conseguenze devono essere messe in conto per la loro realizzazione?
Quali fini perseguono i grandi progetti nelle Alpi?
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Quali fini perseguono i grandi progetti nelle Alpi? © Michael Prachensky
Alpinscena concentra l'attenzione sui megaprogetti nei trasporti, nel turismo e nello sport, mettendo in evidenza come i grandi progetti portino con sè anche grandi conseguenze. Inoltre, con la dimensione di un progetto cresce anche la pressione politica ed economica per la sua attuazione. Hermann Knoflacher, esperto austriaco di pianificazione dei trasporti, spiega in un'intervista come le elevate provvigioni possano influenzare le decisioni in merito a progetti infrastrutturali. Toni Aschwanden, dell'Iniziativa delle Alpi Svizzera, e Pierre Moreau della CIPRA Francia illustrano come le Alpi non abbiano affatto bisogno di nuovi tunnel e strade per risolvere i problemi di traffico, quanto piuttosto di "software", soluzioni logistiche come la borsa dei transiti alpini.
E cosa succede in una valle, abbandonata dal maggiore datore di lavoro, quando si profila un miliardario che vuole investire ingenti capitali per costruire diversi alberghi e impianti sportivi? L'investitore egiziano Samih Sawiris intende creare posti di lavoro ad Andermatt/CH, instaurando così nuove dipendenze. Francesco Pastorelli della CIPRA Italia analizza invece cosa resta degli splendori olimpici dei Giochi invernali 2006. Tutto sembra tornato come prima, solo che i proibitivi costi di gestione degli impianti sportivi gravano pesantemente sui comuni montani attorno a Torino/I.
I grandi progetti, tuttavia, possono anche avere successo, a condizione che il coraggio di pensare in grande venga incanalato nel "giusto binario", come scrive Helmuth Moroder, vicepresidente della CIPRA Internazionale. La sostenibilità richiede "da parte nostra il coraggio di osare il progresso, ma non ciecamente, bensì con un occhio attento alle conseguenze sociali, economiche ed ecologiche. Questa è la grandezza che le generazioni future si aspettano da noi".
"AlpinScena - La rivista della CIPRA" esce due volte l'anno. Su www.cipra.org/it/CIPRA/cipra-internazionale è possibile abbonarsi gratuitamente. Tutti numeri sono disponibili anche come download.
Fonte: CIPRA Internazionale