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La natura tampone - Non è a rischio solo l'androsace alpina

04/11/2009 / Wolfgang Pfefferkorn
I cambiamenti climatici tormentano la natura alpina. Il 45% delle specie vegetali è a rischio di estinzione entro il 2100. Una protezione della natura proiettata verso il futuro contribuisce non solo a salvaguardare gli spazi vitali alpini, ma anche a tutelare il clima e ad adeguarsi ai cambiamenti climatici inevitabili.
Androsace alpina - androsace alpina
Image caption:
In cima al monte a alla lista rossa: l'habitat delle piante d'alta quota come l'androsace alpina si sta ritirando sempre più © apollonio&battista/flickr.
Se, come previsto, nei prossimi 100 anni la temperatura si innalzerà di 3° C, nell'emisfero settentrionale le aree di vegetazione si sposteranno di circa 600 chilometri da sud a nord e di 600 metri verso l'alto. Molte specie non potranno partecipare a questa migrazione, semplicemente perché sono troppo lente. Gran parte dei boschi si diffonde infatti a una velocità di circa 100 chilometri in 100 anni, molte specie di 50 metri di altitudine in 100 anni e alcune specie erbose addirittura solo di 4 metri in 100 anni (vedi www.gloria.ac.at (en)).
La flora alpina conta 4.491 specie vegetali, di cui circa 500 endemiche, che quindi sono presenti in misura limitata e solo localmente. Le Alpi sono quindi la regione più ricca di flora dell'Europa centrale, ma anche quella più colpita dai cambiamenti climatici, in quanto qui il riscaldamento risulta leggermente superiore alla media globale e i suoi effetti più gravi.
Se le attuali aree protette non saranno ampliate e messe in rete in un prossimo futuro e non si provvederà a proteggere decisamente meglio la biodiversità fuori da queste zone, molte specie scompariranno dalle Alpi. Secondo le previsioni attuali, il 45% delle specie nelle Alpi è a rischio di estinzione entro il 2100! Già a rischio di estinzione sono le specie che vivono ad altitudini elevate, le cosiddette piante nivali, come il ranuncolo dei ghiacciai o l' androsace alpina. Il loro habitat verrà sempre più circoscritto dal sopravalere di altre specie costrette dal riscaldamento climatico a migrare verso l'alto. Per l'androsace alpina la cosa è ancora più drammatica, perché questa pianta esiste solo sulle Alpi. Ma anche specie sopra la linea degli alberi sono a rischio a causa del cambiamento climatico, tra queste alcuni fiori della famiglie delle Brassicacae, come la draba stellata. Se nel prossimo futuro non verranno ampliate e messe in rete le aree protette oggi esistenti e se non si riuscirà a proteggere le specie situate al di fuori di queste zone, molte di queste piante rischiano di scomparire per sempre.

Bene per il clima, ma male per la natura
I provvedimenti a favore del clima sono l'imperativo attuale. "Pensare al di là del proprio naso" significa anche pensare alle conseguenze ecologiche di questi interventi. Se si intensificano le aree agricole per la produzione di carburanti biogeni, se si programma la costruzione di centrali idroelettriche sugli ultimi fiumi alpini, se nelle foreste alpine vengono introdotte nuove specie di alberi oppure se si effettuano grossi interventi tecnici per la protezione contro i pericoli naturali, ciò può avere conseguenze disastrose per piante, animali e habitat. Le misure per il clima devono invece essere tassativamente compatibili con la natura.
Da un lato la natura è fortemente colpita dai cambiamenti climatici e dall'altro gli interventi per proteggerla, oltre a generare effetti ecologici positivi, forniscono un importante contributo alla protezione del clima. Ad esempio le torbiere riumidificate accumulano CO2 e agiscono contemporaneamente da serbatoi d'acqua, proteggendo le aree più in basso dalle inondazioni. Anche l'ampliamento del letto e la rinaturalizzazione dei fiumi alpini prevengono i danni causati dalle piene. Mediante una gestione naturale dei boschi e delle aree agricole e la creazione di reti ecologiche alpine, la protezione della natura contribuisce in misura determinante alla tutela del clima, poiché quanto più stabili sono gli ecosistemi, tanto meglio si adeguano a nuove condizioni.


Cosa fanno le misure di protezione della natura?

La CIPRA ha suddiviso per temi i risultati del progetto cc.alps e li ha raccolti in relazioni di forma compatta. Il compact Protezione della natura pone gli interventi a favore della natura in relazione alle misure climatiche e li valuta. Sono misure di protezione della natura rilevanti per il clima e compatibili con gli obiettivi della sostenibilità la rete ecologica nel dipartimento francese dell'Isère o la rivitalizzazione delle torbiere e la gestione estensiva delle aree verdi in Baviera.
www.cipra.org/cc.alps-compacts