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Comunicato stampa

Radoppio del traforo del Frejus

25/02/2015 / CIPRA Italia
CIPRA Italia esprime forte preoccupazione per il possibile aumento di transito in palese contrasto con il protocollo Trasporti

Il Frejus: un raddoppio camuffato, così fu definita la canna di sicurezza dagli ambientalisti, fin dal lontano 2008. Ora il dubbio è diventato certezza e come se non bastasse si punta ad uno strabiliante aumento di traffico. Addirittura al di là una qualsiasi realistica stima per il futuro. “La realizzazione della seconda canna (destinata al transito) rappresenta già di per sé una palese violazione dell'articolo 11 comma 1 del Protocollo trasporti (Le Parti contraenti si astengono dalla costruzione di nuove strade di grande comunicazione per il trasporto transalpino). Inoltre non va dimenticato che è in atto una riduzione del traffico merci Italia - Francia da più di 30 milioni di tonnellate del 1995 a 22,4 milioni di tonnellate nel 2012 (dati ALPINFO) e non ci sono elementi plausibili per dimostrare un'inversione di tendenza.” ricordano
Federica Corrado Presidente di CIPRA Italia e Vanda Bonardo responsabile trasporti per CIPRA Italia. Ciò nonostante secondo SITAF nel 2019, quando sarà aperta al traffico la seconda galleria, quella nata come galleria di servizio, potranno passarne 1 milione e 51mila all'anno, 2800 al giorno in media, con un tetto massimo consentito di 4200 transiti quotidiani, a fronte degli attuali 1826. “A tale proposito CIPRA Italia esprime tutta la sua contrarietà – dichiarano Corrado e Bonardo - ricordando che deve essere prioritario un contingentamento delle merci su gomma che transitano
nelle Alpi, per arrivare ad un trasferimento di una quota sempre più crescente al ferro e al trasporto su nave, come previsto dal Protocollo Trasporti della Convenzione sulle Alpi. Non si capisce per quale motivo l’Italia voglia a tutti i costi costruire una nuova ferrovia merci Torino Lione se poi, nei fatti, non è concretamente disposta a perseguire il trasferimento delle merci su ferro”.

CIPRA Italia
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Comunicato stampa, 25.2.2015 Comunicato stampa, 25.2.2015