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Campo d’azione: abitare e lavorare

09/12/2015
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Arrivano perché hanno un nuovo lavoro o un nuovo amore, perché vogliono trascorrere l’ultima parte della vita nell’ ambiente alpino o per praticare la loro attività sportiva, perché è conveniente vivere in un villaggio e al contempo lavorare in città. Rimangono perché hanno dei vicini simpatici, apprezzano lo scambio con i propri simili e dissimili nel villaggio, perché i figli hanno messo radici qui. Spesso sono decisivi fattori “forti” per trasferirsi in una regione alpina, mentre dipende prevalentemente da fattori “morbidi” la scelta di restare. Ciò vale allo stesso modo per nuovi arrivati, immigrati di ritorno e persone originarie del posto.

La flessibilità è un presupposto. Gli abitanti delle Alpi sono abituati da sempre a svolgere diversi lavori per il proprio sostentamento – come albergatrice e tessitrice a domicilio, contadino, infermiera o amministratore di casa vacanze. Grazie al miglioramento dei trasporti e alla connessione digitale, si ampliano le possibilità di impostare un proprio modello di vita e la sfera professionale.

Si indebolisce la coesione

I cambiamenti demografici ed economici producono effetti sul sistema educativo, la struttura sociale, l’evoluzione culturale e le esigenze di assistenza sanitaria di base. La separazione funzionale di lavoro, abitare, fare acquisti, tempo libero e cultura è responsabile del fatto che siamo costantemente in viaggio. Dove ci si può ancora incontrare?

Nuove forme di processi decisionali possono rafforzare l’identificazione con le regioni alpine e compensare sviluppi demografici contrastanti tra regioni. Con alpMonitor la CIPRA affronta il campo d’azione “abitare e lavorare” ponendo alcune domande: quali soni i legami che tengono insieme la frammentata società alpina? Quali modelli di abitare e lavorare ci permetteranno uno sviluppo sostenibile nelle Alpi senza favorire fattori con un impatto negativo sulla qualità della vita, come il traffico? In che modo può migliorare la collaborazione tra le generazioni in modo da mantenere alta la qualità della vita?

Borgo alle Alpi modella il proprio futuro

Mentre i centri urbani si espandono, molti villaggi di montagna si spopolano. La crescita però non è un parametro per la qualità della vita. Sono in molti a riscoprire la vita in campagna. Disponibilità di case inutilizzate, prezzi dei terreni vantaggiosi, vicinanza alla natura e una struttura sociale articolata su piccola scala offrono spazio per nuove idee e stili di vita. Una presentazione interattiva mostra in che modo gli abitanti prendono in mano il futuro del villaggio immaginario di Borgo alle Alpi. Paulina, una delle poche giovani donne rimaste nel paese, invita le concittadine e i concittadini a fare due passi per il paese – in un’epoca futura! 

Fonti ed ulteriori informazioni:

Presentazione interattiva

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Informazioni supplementari